L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Altre offerte vendute e spedite dai nostri venditori
Promo attive (0)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un libro che descrive la formazione di un uomo in rapporto alla sua storia individuale e alle vicende della politica italiana, a partire dagli anni ‘70 fin verso il 2010. La tesi dell’autore è che nella vita ci deve essere di tutto, anche quel che non è proprio ortodosso, e che questa eterogeneità comporti l’esistenza di un minimo comun denominatore fra noi e gli altri, sicché non bisognerebbe mai credere di appartenere a un’élite di puri, ma piuttosto guardare alle contiguità. Non averlo capito sarebbe il peccato capitale della Sinistra che si auto ghettizza escludendosi dal governo del Paese. Nel complesso un libro noioso, sia per una specie di overdose analitica a cui si presta sia perché dà spesso l’impressione di voler giustificare quanto l’autore non sa perdonarsi. Il giustificazionismo si accompagna poi a una certa attitudine ad autofustigarsi, a un vero e proprio accanimento nello smascherare le proprie vigliaccate per dimostrare che ognuno è peggiore di come si crede e che bisognerebbe essere più indulgenti verso i propri errori. Con la conseguenza – sul piano personale- che ci si può permettere di lasciarsi contagiare dai vizi altrui e con quella -sul piano politico- che la Sinistra dovrebbe sporcarsi le mani collaborando anche con chi non appartiene alla sua area. Ora, ci si potrebbe chiedere quanto la Sinistra sia davvero fuori dalla gestione del Paese e quanto, se lo è, lo è per causa sua e non per volontà di qualcun altro. In secondo luogo va notato come quest’appello al “volemose bene” conduca l’autore a mettere fin troppi puntini sulle i nel distinguere tra quel che è lecito rimproverare all’avversario politico e quel che non lo è: così ad esempio sarebbe stato sbagliato attaccare Berlusconi sulle sue miserie personali, perché questo avrebbe tolto forza alla lotta contro la sua politica. Come se una cosa escludesse l’altra e 1+1 non facesse 2, ma 0. Né si capisce perché, anche se nessuno è senza peccato, io non possa sentirmi migliore di te.
Un libro che descrive la formazione di un uomo in rapporto alla sua storia individuale e alle vicende della politica italiana, a partire dagli anni ‘70 fin verso il 2010. La tesi dell’autore è che nella vita ci deve essere di tutto, anche quel che non è proprio ortodosso, e che questa eterogeneità comporti l’esistenza di un minimo comun denominatore fra noi e gli altri, sicché non bisognerebbe mai credere di appartenere a un’élite di puri, ma piuttosto guardare alle contiguità. Non averlo capito sarebbe il peccato capitale della Sinistra che si auto ghettizza escludendosi dal governo del Paese. Nel complesso un libro noioso, sia per una specie di overdose analitica a cui si presta sia perché dà spesso l’impressione di voler giustificare quanto l’autore non sa perdonarsi. Il giustificazionismo si accompagna poi a una certa attitudine ad autofustigarsi, a un vero e proprio accanimento nello smascherare le proprie vigliaccate per dimostrare che ognuno è peggiore di come si crede e che bisognerebbe essere più indulgenti verso i propri errori. Con la conseguenza – sul piano personale- che ci si può permettere di lasciarsi contagiare dai vizi altrui e con quella -sul piano politico- che la Sinistra dovrebbe sporcarsi le mani collaborando anche con chi non appartiene alla sua area. Ora, ci si potrebbe chiedere quanto la Sinistra sia davvero fuori dalla gestione del Paese e quanto, se lo è, lo è per causa sua e non per volontà di qualcun altro. In secondo luogo va notato come quest’appello al “volemose bene” conduca l’autore a mettere fin troppi puntini sulle i nel distinguere tra quel che è lecito rimproverare all’avversario politico e quel che non lo è: così ad esempio sarebbe stato sbagliato attaccare Berlusconi sulle sue miserie personali, perché questo avrebbe tolto forza alla lotta contro la sua politica. Come se una cosa escludesse l’altra e 1+1 non facesse 2, ma 0. Né si capisce perché, anche se nessuno è senza peccato, io non possa sentirmi migliore di te.
Premio Strega nel 2014. Quando vinci un premio, la visibilità del libro e, di conseguenza, le recensioni aumentano in modo esponenziale, in particolare con lo Strega, pare. Ho letto quindi numerose stroncature, fortunatamente dopo aver letto il libro. Credo che l'età dei lettori abbia influenzato il giudizio, probabilmente avviene sempre così. E' questo un libro che forse da ragazzo anch'io avrei potuto trovare, come ho letto in alcune recensioni, "troppo autoreferenziale", ma del resto è una autobiografia personale e del Paese, mi pare normale che autoreferenziale dovesse pur essere. Io l'ho amato moltissimo, ho seguito il racconto e goduto dei cerchi che si chiudevano e forse proprio per questo, avendo oggi più o meno l'età di Francesco - uso il suo nome perché dopo aver letto e apprezzato "La bella confusione" e questo secondo libro lo sento come una persona vicina, che conosco, pur non essendo propriamente un suo "amico" - quando l'ha scritto ne ho potuto apprezzare maggiormente il taglio. Cinquant'anni non sono pochi, qualcuno ha scritto che una autobiografia a quest'età è precoce, non sono del tutto d'accordo essendo stato fatto un bel pezzo di vita nel frattempo. Qualcun'altro ha scritto anche che l'ha trovato "noioso"...io non riuscivo a staccarmene, forse anche perché gli accadimenti narrati, per quanto concerne ovviamente la sfera pubblica, li ricordavo abbastanza bene. Non "ricordavo", essendo troppo piccolo, il rapimento e l'uccisione di Moro, ma è un evento che poi ho approfondito abbastanza per interesse personale, ma diciamo che dal 1984 in avanti i miei ricordi sono abbastanza vividi. Leggere questo libro? Direi proprio di sì! Io continuerò a leggere Piccolo, ossia voglio leggere TUTTO quello che ha scritto! Lo adoro e spero per questo di non incontrarlo mai, per non dovere eventualmente modificare questo giudizio.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da IBS, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.ibs.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare complianceDSA@feltrinelli.it
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore