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Ispirandosi al vero viaggio che l'ha portato prima a piedi, quindi in barca e poi di nuovo in cammino da Roma a Gerusalemme, Enrico Brizzi racconta al ritmo cadenzato dei passi dodici settimane funamboliche e altrettanto profonde, alla scoperta stupefacente e dolorosa insieme della Terrasanta, una porzione di mondo che rappresenta la culla delle storie più antiche ascoltate da bambini, ma anche il teatro d'una contesa feroce e, forse, la più efficace cartina tornasole delle contraddizioni di noi occidentali, eredi di una lunga tradizione in veste di persecutori.
«Noi abituati a viaggiare a piedi siamo gente che non s'arrende. Nella vita possono confonderci, offenderci, persino ferirci, ma non riusciranno mai a farci sentire perduti. Ci guidano da sempre le stelle, e nessuno può spegnere la loro luce.»
"Si dice che ogni viaggio nasca da un viaggio precedente; nel nostro caso, è andata esattamente così." Sono passati appena due anni da quando un gruppo di amici, sfidando caviglie doloranti, sete e scoramento, arrivava alla Città eterna dopo tre mesi di cammino lungo la Via Francigena, la lunga pista che da mille anni collega Canterbury a Roma. Allora, l'euforia per l'impresa appena compiuta era sfumata in uno strano, imprevisto sgomento, che solo la promessa di una nuova avventura aveva lenito: mettersi in cammino lungo un'altra rotta di pellegrinaggio. La scelta cade sulla più vertiginosa delle possibilità: ripartire proprio dalla Capitale e raggiungere a piedi il Paese dove ogni pietra è sacra, la terra santa per eccellenza. Gerusalemme. A lasciare Roma al grido di "Aria!" sono in due, il Narratore, testimone e custode della bandiera, e Cesare Maggi, l'inflessibile logista. Un chilometro alla volta, mentre sfila un'Italia inaspettata, dove le impronte del passato si mescolano alle ombre del presente e agli squarci di futuro, al viaggio si aggiungono nuove e vecchie conoscenze: lo stralunato Ivan, che sulle spalle ha, fisicamente e simbolicamente, tante cose da buttar via, Enzo del vulcano, il cui mondo sta per diventare gigantesco, e Max Montefiori, il grande amico dai tempi dei boy scout, sempre all'arrembaggio, sulla strada come nella vita. Al gruppo, però, si unisce anche un ragazzo dai troppi segreti, dietro cui, forse, si nasconde colui del quale non si deve pronunciare il nome, il Caduto che mai dovrebbe mettere piede fra i luoghi sacri...Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Un altro gran bel romanzo in movimento di Enrico Brizzi, che prosegue qui la serie iniziata con Nessuno lo sapra' e poi con Il Pellegrino dalle Braccia d'Inchiostro. Questa volta i protagonisti si spingono fino a Gerusalemme, in quello che e' un romanzo di formazione, un racconto di viaggio, una autobiografia, una riflessione sull'uomo. Bello, molto.
Bel libro, mi ha emozionato la parte in cui descrive l' emozione di vedere Gerusalemme, città magica, che voglio rivisitare.
E bravo diavolo di un Brix, questa volta in versione Turco. Ci prendi per mano e iniziamo un lungo viaggio che da Roma ci condurrà per mare e per terra fino a Gerusalemme, la Città Santa. La compagnia è ricca: Cesare, (il fido Logista), Ivan il Dorico, Max (il Converso), Enzo l'Etneo, Neri lo skipper mancato e Panta il capitano dai modi bruschi. Però la truppa troppo larga non va bene e si aggrega Nicola Maria; sarà un errore? Percorriamo a piedi l'Italia fino a Brindisi. Poi salpiamo e navighiamo per poi riprendere il cammino. Ci intorti con storie laterali, parallele. Riferimenti storici e disamine attente della situazione mediorientali nelle sue sfaccettature indecifrabili (circassi, drusi, haredim, arabi, inglesi, russi, polacchi, ortodossi ecc.ecc.). Grazie. alla prossima. mi raccomando.
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