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L'autore mette insieme due tesi fondamentali in questa impareggiabile opera apologetica del XXI secolo: in primo luogo la tesi secondo la quale il Cristianesimo sia il movente della crescita economica e dello sviluppo civile dell'Occidente e, in secondo luogo, la tesi secondo la quale la teoria della secolarizzazione è stata clamorosamente smentita dall'evidenza empirica della risacralizzazione contemporanea. Si tratta, in fondo, di motivazioni largamente discusse nell'ambiente americano e, ad onor del vero, con molto più rigore scientifico da Rodney Stark, per quanto riguarda la prima tesi, e da Peter Berger e Josè Casanova, per quanto concerne la seconda. Ma, al di là della poca originalità, ciò che risulta a tratti imbarazzante è la trattazione estremamente superficiale, quasi da manuale sintetico per pivelli, delle principali istanze della filosofia europea, come il pensiero di Marx, Nietzsche, Freud, Darwin e perfino l'esistenzialismo, spesso citati di seconda mano da opere di altri autori americani, nonché la mistificante opera di selezione arbitraria di fatti storici addotti per testimoniare che la responsabilità di tutti i crimini commessi dall'umanità è imputabile, di volta in volta, esclusivamente all'uomo che si è allontanato da Dio. Se dal punto di vista filosofico l'unica istanza europea che si salva è il personalismo, meglio se cristiano, la sola ad avere a cuore la dignità umana, dal punto di vista politico l'unico principio che è in grado di evitare che la democrazia prenda strade radicali e incompatibili con la libertà, è il principio di sussidiarietà, fiore all'occhiello della Democrazia Cristiana. I sostenitori di Comunione e Liberazione troveranno in questo testo ulteriori argomentazioni apologetiche, filosofiche, politiche e sociologiche per sostenere il loro modello di aggressione della società civile, dacché è proprio al contesto americano delle denominazioni e del volontarismo della scelta che il movimento s'ispira.
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