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Anno edizione: 2020
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Il diritto di opporsi è un’indimenticabile testimonianza del coraggio, della perseveranza e dell’umanità necessarie a perseguire una giustizia più equa, ma anche una struggente denuncia contro la pena di morte.
Il libro da cui è tratto il film omonimo con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson.
«Nessun avvocato, dopo Atticus Finch, ha fatto una tale differenza nel Sud degli Stati Uniti… Il diritto di opporsi è la sua potente storia». - John Grisham
«Bryan Stevenson è il Nelson Mandela americano, un brillante avvocato che combatte con coraggio per garantire giustizia per tutti. Il diritto di opporsi dovrebbe essere letto in ogni paese civile del mondo per scoprire cosa succede quando vendetta e punizione sostituiscono giustizia e misericordia». - Desmond Tutu, premio Nobel per la pace
«Il libro più toccante e potente mai scritto sulla pena di morte». - Financial Times
«Commovente come Il buio oltre la siepe». - The New York Review of Books
Bryan Stevenson era un giovane avvocato da poco laureatosi a Harvard quando decise di trasferirsi a Montgomery, in Alabama, e fondare la Equal Justice Initiative, un’organizzazione senza scopo di lucro impegnata a porre fine all’incarcerazione di massa e alle pene estreme, a sfidare l’ingiustizia razziale ed economica e a proteggere i diritti umani fondamentali delle persone più deboli e vulnerabili. Al resoconto della sua formazione Stevenson intreccia le storie delle persone che ha difeso e che lo hanno condotto in un groviglio di cospirazioni, macchinazioni politiche, inganni legali e razzismo diffuso, modificando profondamente la sua concezione della giustizia. Tra i vari casi spicca quello di Walter McMillian, un afroamericano condannato a morte per l’omicidio di una ragazza bianca, nonostante innumerevoli prove dimostrassero la sua innocenza. Il diritto di opporsi è un’indimenticabile testimonianza del coraggio, della perseveranza e dell’umanità necessarie a perseguire una giustizia più equa, ma anche una struggente denuncia contro la pena di morte.Davvero un libro forte e intenso, che insegna tantissimo. A metà tra saggio e autobiografia, dovrebbe essere letto da chiunque, anche solo per ritrovare un po' di empatia. Nonostante sappia essere molto crudo, consigliatissimo!
Può un uomo tranquillo trovarsi dall’oggi al domani nel braccio della morte anche da innocente? Negli Stati Uniti sembra proprio di sì, ed è vero soprattutto per i neri e i poveri. Nel raccontare una storia vera, l’autore parla le vicissitudini di Walter McMilian e di altri neri condannati a morte, in particolare nel sud del suo paese. La sua testimonianza è un’amara istantanea di una società – quella americana – profondamente razzista e piena di pregiudizi. E anche se gli americani credono di avere la giustizia migliore del mondo, il loro sistema penale fa acqua da tutte le parti: leggere per credere.
Una serie incredibile di fotografie, che rappresentano, senza edulcoranti, il sistema giustizia in tutte le sue contraddizioni. Introspettivo, propone questioni importanti in una maniera facilmente accessibile. La vita vissuta dell'Autore che diventa un esempio, morale, per tutti. Unica pecca (se così possa definirsi): l'estremo verismo ne frustra un po' la natura di romanzo.
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