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scheda di Pigliacampo, R., L'Indice 1992, n. 8
Il "Dizionario" di Romeo è uno dei primi testi usciti in Italia sulla "lingua gestuale" per lo più "parlata" dai sordi gravi dalla nascita. Sino a qualche anno fa ai gesti dei sordi si davano forme di mimo, dacché si discuteva di comunicazione "mimica". È stato William Stokoe che, nel 1960, entrato ad insegnare Linguistica nell'università americana per sordi, la "Gallaudet University" di Washington, scopri che i gesti adottati nella comunicazione dei sordi erano codici di una specifica lingua con una propria grammatica e semantica. Orazio Romeo, prima di disegnare e programmare questo testo, ha studiato alcuni anni alla "Gallaudet University" approfondendo la linguistica dei segni. Romeo ha disegnato 1400 codici visivi, poi ha elencato i "numeri cardinali" più utilizzati i "numeri ordinali", il "tempo (le ore)" e i "mesi". il "Dizionario" è facilmente comprensibile anche per chi è digiuno di comunicazione segnica ed è utilissimo ai genitori dei sordi, agli operatori della sanità, agli insegnanti specializzati dei sordi e ai sordi stessi che intendano perfezionare i loro segni o conoscerne altri perché, come è noto, la lingua dei segni non è ancora ' nazionale", ma molti sordi "parlano" una lingua gestuale dialettale. E quindi è ancora maggiore l'importanza di questo lavoro perché permette di unificare i segni-parole utilizzate dai sordi. l sordi italiani devono fare lo sforzo di diffonderla e farla riconoscere, dalle competenti autorità governative, come una delle tante "lingue minoritarie" con i benefici stabiliti dalla Costituzione.
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