Un inaspettato quanto inquietante thriller futuristico, che segna un'ulteriore, eccezionale prova di talento di questa autrice in piena ascesa.
"Non fu una guerra globale. Fu più una serie globale di guerre locali. Le chiamammo guerre tempesta. Brutte faccende. Le riserve idriche si esaurirono, le scorte di cibo ebbero fine. Tutti quanti si beccarono quelle eccitanti nuove malattie. Già, solo uno dei tanti effetti collaterali del rivolgimento climatico al quale, durante le fasi di pianificazione, non prestammo sufficiente attenzione. Io le ho viste, le fosse piene di corpi. Così come ho visto gli eserciti ridotti alla fame. Per cui alla fine io... io vi ho salvati"
Dopo quattro secoli di apocalittici stravolgimenti climatici e catastrofiche guerre di sopravvivenza, il mondo è finalmente in pace: traguardo raggiunto nel dominio inflessibile di Talis, onnipotente, incombente, inquietante, super-Intelligenza Artificiale. Strumento del dominio i Precettori, collegi nei quali vengono ospitati i "prigionieri della pace", i figli e le figlie primogeniti dei governanti delle nuove nazioni della Terra. Ostaggi non a caso perché, alla minaccia di un nuovo conflitto, saranno proprio loro i primi a pagarne il prezzo estremo. Garanzia di Talis e delle sue inflessibili "regole". Greta Gustafsen Stuart, principessa ereditaria della Confederazione Pan-polare, è pronta a obbedire con coscienza e a morire con dignità. È questo che viene insegnato al Precetttorio 4 da uno stuolo di sinistri docenti in bilico tra uomo e macchina, ed è questo che impongono le regole di Talis. Fino a quando l'arrivo di un nuovo ostaggio, il giovane, temerario, incontrollabile Elián Palnik, proveniente dall'alleanza del Cumberland, getta le radici di un vero e proprio sovvertimento di un dominio tanto efficiente quanto raggelante.
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