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Il racconto dei profondi cambiamenti che conducono l'Italia al boom economico degli anni Sessanta, attraverso te fili narrativi. Una critica feroce della nuova realtà consumistica e della civiltà tecnologica.
«Vittorini propone se stesso non tanto come il nostalgico cantore di una condizione innocente e perduta, quanto di una tradizione secondo cui una vita migliore deve trovare nelle traiettorie della storia il punto di convergenza attraverso cui realizzare il bene comune» – Giuseppe Lupo
Considerato tra i romanzi più belli e singolari di Vittorini, «Le donne di Messina» racconta i profondi cambiamenti che conducono l'Italia al boom economico degli anni Sessanta attraverso tre fili narrativi: il viaggio dello zio Agrippa, figura emblematica della nuova società in perenne movimento, che percorre il paese in treno alla ricerca della figlia accodatasi in Sicilia alle truppe alleate; la storia d'amore contrastata tra due giovani, Siracusa e Ventura, dal criminale passato fascista; l'avventura di un gruppo di sfollati, tra cui delle energiche donne provenienti da Messina, che vuole costruire sull'appennino tosco-emiliano un'utopica comunità di uguali dove non esiste proprietà privata e dove tutto è in condivisione. Un romanzo passato attraverso tre riscritture, una critica feroce della nuova realtà consumistica e della civiltà tecnologica.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Forse è il meno vittoriniano dei romanzi di Vittorini. Il meno criptico. Si narrano le vicende di un gruppo di sfollati che alla fine della guerra ("un periodo in cui non esistono regole" come sottolinea uno dei protagonisti) creano una comune sui monti bolognesi dedicandosi all'agricoltura. Ma gli strascichi del recente passato, con la guerra civile che ha spaccato in due il paese, proiettano le loro ombre sul presente. Bisogna fare i conti con la storia. Leggendo il romanzo mi sono affiorati alla mente i racconti delle mie nonne, che quei tempi difficili li hanno vissuti in prima persona: la fame, la miseria, le incertezze sul futuro all'indomani della Grande Guerra. Un romanzo storico? Sicuramente una efficace testimonianza di una fase storica in cui affonda le radici la nuova Italia, quella del miracolo economico. Un punto in meno per la scelta del titolo: le donne di Messina vengono citate non più di due o tre volte in tutto il romanzo, e sempre con brevi accenni. Un ruolo marginalissimo, perchè quel titolo?
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