Un diario di viaggio anticonvenzionale che rende visibile l’invisibile, che fonde con abilità cronaca, riferimenti letterari e nozioni di carattere storico e scientifico.
«Il vento, le leggende, la bellezza dei paesaggi... Un resoconto irresistibile e divertente. Un contributo originale alla narrativa di viaggio.» - Jan Morris
«Hunt mescola elegantemente la narrativa con il reportage.» - New Statesman
«Illuminante.» - Wall Street Journal
«Viaggiatore che "ha studiato", che cioè alle impressioni che raccoglie intreccia anche un riassunto storico delle regioni toccate, Hunt è abile nel destreggiarsi nel non facile territorio spazzato dalla Bora, dove si va dalle foibe alle guerre balcaniche.» - Paolo Marcolin, Il Piccolo
Il viaggio sulle tracce del vento di Nick Hunt parte dai Pennines, la colonna vertebrale dell'Inghilterra, mentre insegue l'Helm, un vento negativo che geme e ulula e che nasce in Cumbria dal Cross Fell, il monte più alto della catena. Nell'Europa meridionale segue la Bora, un amaro vento del nord che soffia da Trieste attraverso la Slovenia e lungo la costa croata. La sua caccia al Föhn che «mangia la neve» diventa un viaggio serpeggiante di euforia e disperazione attraverso le valli alpine della Svizzera, mentre il suo ultimo itinerario traccia un antico cammino di pellegrini nel sud della Francia sulle tracce del Mistral - il vento di follia che ha animato e tormentato Vincent Van Gogh. Questi sono viaggi nel vento selvaggio, ma anche nei paesaggi selvaggi e tra le persone che li abitano - un vasto gruppo di meteorologi, cacciatori di tempeste, uomini di montagna, eccentrici appassionati di vento, marinai e pastori. Presto, Nick si ritrova portato avanti dalle stesse forze che sta inseguendo, attraverso la pioggia, le bufere di neve e le tempeste ululanti. Perché, dove sono i venti selvaggi, ci sono anche miti e leggende, storia e folklore, scienza e superstizione - e occasionalmente cabine di montagna remote piene di sottaceti, salumi e alcolici fatti in casa.
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