Ripubblicazione in vinile di DRAMA, undicesimo album della band e uno dei tre album realizzati dagli Yes senza il cantante Jon Anderson, che aveva abbandonato il gruppo all'inizio del 1980, insieme al tastierista Rick Wakeman.I membri restanti (il chitarrista Steve Howe, il bassista Chris Squire e il batterista Alan White) diedero vita a una nuova formazione accogliendo Trevor Horn e Geoffrey Downes, che erano diventati famosi proprio quell'anno con il nome Buggles incidendo il singolo di grande successo Video Killed the Radio Star. Questa formazione, piuttosto insolita, durò solo per il tempo necessario a realizzare Drama e a promuoverlo in tour.
Poco dopo Horn abbandonò per dedicarsi alla sua attività di produttore e gli Yes si sciolsero (si sarebbero ricostituiti nel 1983 con il ritorno di Anderson e l'album di successo 90125).
Drama fu registrato nella primavera del 1980 e pubblicato in agosto; il disco è caratterizzato da uno stile che si allontana dai canoni del rock progressivo e del rock sinfonico degli Yes classici, avvicinandosi alla new wave.
Il risultato fu che la band si guadagnò una nuova cerchia di ammiratori (i cosiddetti "panthers", con riferimento alle pantere nere che appaiono in copertina) ma una buona parte dei fan di lunga data del gruppo accolsero tiepidamente questo lavoro, trovandovi pochissimi elementi di contatto con la produzione precedente degli Yes (l'eccezione principale è probabilmente il brano di chiusura, Tempus Fugit).
Viceversa, non è difficile tracciare un parallelo con l'album dei Buggles, anche per quanto riguarda i temi trattati nei testi (per esempio in Machine Messiah e Into the Lens due brani che, come Age of Plastic, toccano l'argomento del rapporto uomo-tecnologia).
Forse per rassicurare i fan sul fatto che la nuova formazione con Horn e Downes rispondesse ancora a ragione al nome di "Yes", per la copertina e le illustrazioni di Drama il gruppo fece nuovamente ricorso a Roger Dean, autore dell'artwork di gran parte degli album precedenti.
Un altro ritorno fu quello di Eddie Offord nello studio di registrazione.
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