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Non si tratta solo di un'ottima sintesi della Prima guerra mondiale scritta da un grande storico, quanto piuttosto l'occasione per riflettere su quegli eventi alla luce dell'attuale situazione internazionale. Perchè Gentile ripete più volte che la Grande Guerra non presenta un'unica causa e un unico responsabile: gli Stati europei furono coinvolti uno dopo l'altro da decisioni sbagliate dei loro governanti, da supposizioni che si rivelarono erronee e infine anche da contigenze non prevedibili ("l'evento fortuito o il caso,che dir si voglia", pag.220).Quindi, tornando ai giorni nostri, andiamoci piano a sostenere le guerre e a metterci l'elmetto in testa, pronti a partire restando sul divano di casa a guardare la tv...
Ennesimo libro sulla Grande Guerra ed ennesimo libro di Emilio Gentile, ma anche questo è un libro riuscitissimo. In questi anni, nonostante sia il centenario da quegli eventi che cambiarono il mondo, non si parla abbastanza di quell'atroce decisione di imperialisti e avventurieri che provocò la morte di più di dieci milioni di persone. Ma non solo: Gentile analizza anche il post guerra, almeno quello dei primi due/tre anni, che contribuirono a peggiorare ancor di più lo scenario europeo e non solo.
Un titolo azzeccato per un libro dettagliato sugli eventi della prima guerra mondiale, ricco di illustrazioni tragicamente suggestive. Queste ricorrenze servono ad ammonirci che certe follie collettive non dovrebbero più ripetersi, ma sono poco ottimista. Anzi mi domando cosa distingua i bulli che oggi vanno in giro a tirare pugni ai passanti, dalle guide politiche e intellettuali che allora spingevano i popoli in guerra per l'affermazione e l'esibizione di una volontà di potenza. L'autore evita un facile moralismo, ma espone bene secondo me la bruttezza di quei tempi. Un giovane tedesco in una lettera del 28 Ottobre del 1914 (giorno e mese del mio compleanno en passant) esprime la delusione per quella che pensava un'eccitante esperienza, per ritrovarsi il cuore pieno di orrore. C'è anche l'ironica didascalia per una foto di un soldato morto: per lui la guerra era finita. Nelle conclusioni ci si interroga sul perché di un simile conflitto, secondo qualcuno capire l'amore e l'odio che caratterizzarono i legami umani di quell'evento, ci avvicinerebbe alla comprensione del mistero della vita umana.
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