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Lo specialismo tipico oramai di ogni scienza sociale, nonché naturale, ha da troppo tempo inaridito le menti degli intellettuali, sempre più avulsi da tentativi di costruzione di “letture globali” sull’agire della/nella società, sul modo/moto di produzione capitalistico (MPC) ecc. Insomma il particolare è sempre scollegato dalla totalità (non indagata se non addirittura non indagabile). L’importanza dello studio specifico, particolareggiato, qualitativo, dovrebbe convivere in un quadro d’assieme più ampio. Invece ciò a cui si assiste quotidianamente, quando si tentano ragionamenti più generali, è una sorta di mera aggregazione di fatti, comportamenti particolari su una scala più estesa: ma ciò non fa altro che “microfondare” un’analisi o una teoria “macro” con un semplice “calcolo sommatorio”. Contro queste impostazioni correnti, ben vengano lavori come questo. L’A. si propone di tracciare un profilo dell’attuale società capitalistica. Più che lo sviluppo di una teoria organica, egli preferisce la via della lettura- radicale, marxista- del suo oggetto. Già solo per la completezza dell’approccio, il libro andrebbe consigliato: si va dai fondamenti del materialismo storico alle categorie centrali del MPC, alle questioni attinenti all’ideologia, alla critica di teorie conoscitive alla Popper o giuridiche alla Luhmann; fino a tracciare i rapporti tra Stato, diritto ed economia e proponendo un’interpretazione non meccanicistica del rapporto dialettico struttura-sovrastruttura; fino ad analizzare approfonditamente le origini sociali di religione ed arte ed il ruolo di controllo sociale esercitato dai mass media. Un unico neo è forse quello di fare per lo più riferimento- specie nei primi capitoli- ad una letteratura un po’ datata (’70 e ’80): segno di una sedimentazione intellettuale prolungata negli anni, ma anche forse di un po’ di pigrizia, rilevabile dagli scarsi, se non nulli, riferimenti alla stessa letteratura mondiale marxista contemporanea (che pur dovrebbe essere sua interlocutrice privilegiata).
Un esempio notevole di come si possano affrontare temi anche assai complessi con uno stile immediato ed efficace. Le profonde convinzioni politiche del marxista radicale trasudano da ogni pagina, ma il metodo dell'analisi è sempre rigoroso. Un libro che dovrebbero leggere e che potrebbero trovare interessante sia i critici del marxismo, sia quelli che da sempre si definiscono "di sinistra". E forse soprattutto questi ultimi potrebbero ritrovarsi con qualche certezza in meno, ma in compenso con qualche spunto di riflessione in più.
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