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Confesso, è il primo romanzo rosa, che leggo, scritto da un uomo e devo dire che mi ha provocato un certo effetto. E' parere comune che il romanticismo e l'innamoramento facile, siano prerogative femminili, invece, in questo caso, è la parte maschile a essere quella che mette in gioco i propri sentimenti, senza veli e falsi pudori. Da quello che ci è dato sapere, Gio, l'innamorato, è lo stesso autore che ha voluto riportare un evento importante della propria vita, che lo ha fatto soffrire e, proprio per questo, ha contribuito a maturarlo e a valutare se stesso con maggiore considerazione. Lo stile, con il quale si racconta, è particolarmente ironico, tanto da alleggerire quelle note di malcontento e, alcune volte, di rabbia, che traspaiono dalle righe. Giorgio narra la sua storia al presente, pur appartenendo al passato, come volesse rendere più vive le sensazioni provate, così, per riportarle al meglio e si rivolge direttamente ai lettori, quasi fossero amici con cui si sta confidando. Obiettivi raggiunti, per quel che mi riguarda. In tutta sincerità, ho parteggiato sicuramente per lui, riservando poca simpatia nei confronti della protagonista femminile, che non ha saputo apprezzare quanto aveva da offrirle, dimostrando, alcune volte, una evidente mancanza di sensibilità. La storia narrata sembra, ancora una volta, confermare la teoria espressa nella canzone "Teorema" di Marco Ferradini: "chi è troppo amato, amore non da?chi meno ama e più forte
Regalatomi da un'amica questo libro e' stato una sorpresa.Ben scritto, Messere e' riuscito a passarmi semplici emozioni, talmente semplici che mi hanno toccato alcune corde che scordavo di avere ancora. Ed effettivamente devo ammettere, da donna, che non sempre l'emisfero maschile, come lo definisce l'autore e' sempre in subbuglio e nebuloso, mentre quello femminile scevro da qualsiasi zona d'ombra. E' vero, uomini e donne dovrebbero imparare a comunicare, cosi' come e' vero che esistono ancora uomini come Giorgio. Si legge tutto d'un fiato per poi passare una sera a rievocare momenti felici del passato. Un grazie di cuore all'autore.
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