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Finalmente un libro d'argomento coreutico scritto da un giovane ballerino tuttora attivo e operante nei teatri italiani. Laureato in Arti e Scienze dello Spettacolo presso la facoltà di Scienze Umanistiche dell'Università La Sapienza di Roma, Emanuele Burrafato ha pensato intelligentemente che non bastava danzare, e con le più disparate tendenze, ma qualche volta è anche bene fermarsi, riflettere, pensare, indagare intorno a sè e, tutto sommato, ornare la mente. Eravamo nella sua stessa posizione, quando, agli inizi delle nostre carriere (scuola, teatro, coreografia, giornalismo) alternavamo le nostre attività. Ricordiamo che a quell'epoca, molti anni fa, un giovane che si recasse a teatro per le prove e gli spettacoli, con una borsa carica degli abiti ad essa pertinenti, scarpine e calzamaglie, mescolati a pesanti volumi di indottrinamento coreutico, non solo era un fatto alquanto obsoleto e singolare, ma poteva suscitare addirittura qualche atto di derisione. Si dice che i tempi sono cambiati. E per fortuna, visto che in Italia a scrivere di danza non sono in molti e generalmente teorici, che non sono soliti accostarsi alle sale di prova o alle tavole di un palcoscenico. Dei misteri della danza e delle tecniche non hanno sviscerato "intus et in cute" l'intricata matassa, cioè non hanno penetrato il tessuto così complicato ed intricato della materia e dell'arte. Burrafato ha studiato tecnica classico-accademica, si è fatto un suo personale corredo scientifico e di conoscenza, in seguito ha deciso una sua scelta: gli era capitato di lavorare con Elisabetta Terabust e di vederla più volte in alcuni balletti di repertorio e in altri di creazione. E' scattata subito in lui una molla, la quale gli poteva far intravedere le singolari doti della danzatrice dal temperamento moderno, dalle molte sfaccettature, disposta ad accogliere motivazioni, improvvise riflessioni e impennate caratteriali. Un'artista da non dimenticare perchè ha lasciato il suo segno indelebile.
Questo libro, a mio avviso, è più che una biografia, perché l'autore non si è limitato ad assemblare in ordine cronologico le notizie sulla vita privata e professionale di Elisabetta Terabust, ma ha, per così dire, storicizzato il personaggio facendogli muovere attorno gli avvenimenti e le figure più rappresentative che hanno attraversato la società, non solo italiana, a partire dagli anni cinquanta. Se, poi, scrive che gli avvenimenti esterni sembrano aver solo sfiorato la ragazzina prima, la donna dopo, è per dare il maggiore rilievo possibile al suo amore caparbio, esclusivo e totalizzante per la danza, che ha tolto spazio a tutto il resto. Come se per lei la vita cominciasse dalla danza e finisse nella danza. Emanuele Burrafato è un biografo molto scrupoloso e molto onesto, tanto da registrare anche qualche incidente di percorso della danzatrice, ed è un biografo fortunato, per avere avuto la possibilità di confrontarsi direttamente con la protagonista, cosa che di solito non accade, perché le biografie si scrivono su persone che non ci sono più, e dunque non possono né aggiungere né togliere né correggere. È come se entrasse nella vita stessa della Terabust, non con invadenza, ma con la voglia di capire, di conoscere e di far conoscere. Inoltre Burrafato conosce la pazienza e il piacere della ricerca storica, intende restituire al lettore un profilo il più possibile fedele del personaggio e, per questo, ha raccolto una serie interminabile di notizie, documenti, testimonianze. In calce al libro c'è una ricchissima bibliografia e nel corpo tante foto di Elisabetta Terabust nelle sue più importanti esibizioni. La prefazione del libro è del prof. Alberto Testa e nelle prime pagine del libro si trova un omaggio riconoscente e commosso dell'étoile Roberto Bolle.
Appassionante e avvincente, si legge tutto d'un fiato. Un mondo particolare, quello della danza, si svela nei racconti dell'autore, egli stesso ballerino. La storia affascinante di una donna, di un'artista "moderna" e coraggiosa, di una passione che vince, comunque, su tutto. Un libro che non racconta soltanto la vita dei ballerini, le gioie i dolori, i contrasti e le rinunce, ma che funge anche da manuale, con approfondimenti su coreografi e tecniche di danza. Bellissimo il capitolo su Nureyev e gli aneddoti sulla Makarova, Dupond, Barisnikov. Ottimo libro per chi vuole documentarsi sul mondo del balletto. Una delizia per gli appassionati.
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