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Elogio della gentilezza. Breve storia di un valore in disuso
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Questo libro è l'elogio di un valore sommesso e discreto, declinabile in varie maniere: la gentilezza, quella capacità di ascoltare e accogliere le fragilità altrui, che è anche generosità, altruismo, solidarietà, amorevolezza. L'intento non è né moralistico né edificante: la gentilezza è semplicemente uno dei modi migliori per essere felici, è un piacere fondamentale per il nostro benessere. Oggi, però, molte persone trovano questo piacere incredibile o quantomeno sospetto, la maggior parte di noi pensa che in fondo siamo tutti pazzi, cattivi e pericolosi, competitivi e autoreferenziali. Ma perché la gentilezza è diventata per la nostra epoca un tabù? Questo libro, uscito dalla penna di una storica e di uno psicanalista, cerca di rispondere alla domanda e affianca al confronto con la psicanalisi una dettagliata ricostruzione storica, che va dalla grecità ai nostri giorni, del tema della gentilezza, come valore irrinunciabile della vita buona. Mostra quando e perché tale fiducia si è dissolta, e spiega le conseguenze di una simile trasformazione. È la gentilezza che rende la vita degna di essere vissuta e ogni attacco rivolto contro di lei è un attacco contro le nostre speranze.
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Autore:
Traduttore:
Editore:
Collana:
Anno edizione:
2020
In commercio dal:
5 novembre 2020
Pagine:
120 p., Brossura
EAN:
9788833315720
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Giovanna
24 gennaio 2021
Questo breve saggio ha qualche anno sulle spalle, ma non ha ancora finito di dire quello che ha da dirci. Il taglio è filosofico, però alla portata anche di chi non ha studiato filosofia. Fresco di ristampa a novembre 2020, è una lettura sempre attuale, oggi più di ieri, in quanto dovrebbe venirci spontanea alla luce della verità che la pandemia in corso ci sbatte in faccia ogni giorno. Sì, è una verità scomoda, che vorremmo negare guardando da un'altra parte, come abbiamo sempre fatto. Perché la gentilezza non è la melassa sentimentale con cui nascondiamo l'ipocrisia dei nostri bei discorsi e delle nostre buone azioni. Quella ne è soltanto la narrazione distorta di una società (dis)umana, che abbiamo avvelenato e continuiamo ad avvelenare, nella quale la scala dei valori è capovolta. La gentilezza è una realtà seria, profonda e radicata nell'uomo, è un antidoto che abbiamo innato e che con ostinato autolesionismo ci rifiutiamo di utilizzare, perché troppo spesso il contesto in cui cresciamo ci induce a reprimerla e disconoscerla. Quanto bene potremmo fare a noi stessi e agli altri, se invece di sforzarci a dimenticarla ci spendessimo tutti per ri-educarci e imparare a recuperarne il significato autentico! Elogio della Gentilezza ci aiuta a cogliere questi pensieri e può essere un punto di partenza, intanto per cominciare a riflettere sugli spunti che ci offre, verso un cammino di consapevolezza e speranza.
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Salvatore Palma
23 settembre 2013
"Le persone hanno bisogno degli altri non solo per avere compagnia o sostegno nei momenti difficili, ma per portare a compimento la propria umanità". E' questo forse il concetto principale che regge l'intera impalcatura di questo bellissimo libro: la gentilezza come sinonimo di altruismo, di generosità, di apertura e di disponibilità nei confronti dei nostri simili visto non - o non solo - in termini moralistici, religiosi, filantropici o filosofici ma direttamente rapportato alla necessità di ognuno di noi di perseguire un grado di felicità e di benessere psicologico che si può raggiungere solo aiutando gli altri. Una pubblicazione interessantissima che accresce le conoscenze e arricchisce lo spirito, che ripercorre un buon tratto di storia della filosofia - da Hume a Hobbes, da Rousseau a Freud - e che non disdegna giudizi pungenti ed ironici nei confronti di quelle correnti di pensiero che hanno "relegato" un sentimento così nobile al solo universo femminile o alla "sola dimensione erotica".
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