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Anno edizione: 2010
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Opera filosofica definibile postmoderna, di eredità culturali della premodernità (ne fanno prova i ringraziamenti acclusi, sorta di sofismi più che informazioni) e che si evolve in lavoro filosofico con introduzione ulramodernista datata anno 1997 e in anno 2011 munita di antimodernista postfazione che risulta essere filosofema esterno sia ad opera che lavoro quindi exmodernamente dotata anche di premessa che è atto di filosofia senza esserne pratica, tutte le aggiunte essendo di medesimo Autore M. Ferraris. L’opera costituendo altresì e di fatto saggio di estetica innovativa, il lavoro ne faceva il termine della metafisica idealista ma la premessa fa ritorno non riesumazione di antico metafisicismo mentre postfazione conduce ad abbandono non rifiuto della cultura moderna: involuzione per concentrici arbitrari assolutismi, politici poi impolitici, restringendo polemica antirelativista da essoteria ad esoterismo, con rifiuto sia del platonismo-aristotelismo sia dell’antiplatonismo-criticismo contemporaneo. L'opera si basa su una riduzione-trasformazione della glottologia, disciplinarità ridefinita “icnologia” e che inquadra il mondo percettivo non metafisicamente e che il lavoro impiega antimetafisicamente e analiticamente; differentemente premessa e postfazione, svalutando approcci gnoseologici senza ricondurre la icnologia alla glottologia e tale azione mossa da visione del mondo ormai fondamentalista e non fondamentale e dipendendo l'azione stessa da fondamenti del filosofare, dunque restano velleitarie in ogni caso ed ora anche inutilizzabili col testo cui furono aggiunte. La base, riduttiva e trasformativa di tale velleitarismo, anche coincidenziale, era determinata dai residui del regime marxista che aveva imposto, ad accademie ed università, unilaterali pratiche di riferimento alla sensibilità sociale, politica ed economica, ormai tali coincidenze conservate dai fautori della antipolitica, attiva anticulturalmente su scala mondiale. MAURO PASTORE
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