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Anno edizione: 2018
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Questo l ho letto nella raccolta "storie di vampiri" della Newton e Compton e devo dire che quelle 20 e qualcosa pagine mi hanno tenuto incollato e deliziato, è un piccolo gioiello che merita la dovuta attenzione soprattutto se amanti del tema vampiri o racconti gotici classici in generale. La trama si basa sul racconto di questo nobile il quale è anche il protagonista della storia,e durante una festa racconta la sua peripezia per intrattenere gli altri ospiti...parlerà del suo viaggio e dei fatti accaduti durante il suo soggiorno in questa famiglia dove tutto inizia col ritorno del loro padre...il primo tassello di questo puzzle orrorifico. Il racconto è gotico il giusto e tiene col fiato sospeso se ci si immedesima nei fatti e nell' epoca in cui è stato scritto.
Un breve racconto gotico-fantasy ben strutturato che ti tiene incollata alle pagine.
Quasi incredibilmente non il solito Lev Tolstoj. Aleksej K. Tolstoj era il cugino di secondo grado del conosciutissimo Lev. Scrittore, poeta e drammaturgo russo, il primo racconto gotico-fantastico che ha scritto nel 1839 è proprio La famiglia del Vurdalak. Come si può facilmente intuire dalla copertina, i Vurdalak sono dei vampiri, ma caratterizzati dal fatto che bevano il sangue solo dei propri famigliari. Questo racconto viene narrato dal marchese d'Urfé, il quale si è ritrovato in una situazione piuttosto insolita e, volendo, anche bizzarra. Alloggiando in una casa momentaneamente, si innamorò di una delle ospiti. Peccato che questa storia potrebbe essere molto infelice... Il marchese d'Ufré è qui per raccontarvi il suo accaduto, di conseguenza non sarò io a svelarvelo. Questo non è proprio il genere che prediligo solitamente, infatti come trama non mi ha fatta impazzire, più che altro a tenermi incollata alle (poche, pochissime) pagine è stato lo stile abbastanza fluido del cugino Tolstoj. Non ci si inceppa da nessuna parte, è scorrevole e come narrazione mi è piaciuta, nonostante anche qua non sia particolarmente fan dei lunghi dialoghi russi 😅. Consigliato a tutti, solo perché è un racconto molto carino e chiaramente molto breve.
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