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Un buon libro che tratta un argomento attuale. Buono soprattutto per chi non conosce i retroscena di quella che è stata una della operazioni belliche peggio riuscite della storia americana. L'unico problema è che il libro non è di facile lettura e ripetitivo sotto certi aspetti. Ho faticato a finirlo...
ma cos'è????uno dei pochi libri che non son riuscito a finire!!!un concetto viene ripreso 8000 volte,sempre quello ma con altre parole!!!di una noia soporifera!un libro(libro???)da tenere vicino al camino per aver la carta sempre pronta!!!
Recensioni
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Come il governo statunitense del presidente George W. Bush abbia potuto iniziare una "guerra preventiva" invadendo l'Iraq nel 2003 sulla base di false premesse, è il soggetto della prima parte di questo libro di Thomas E. Ricks, due volte vincitore del premio Pulitzer e dal 2000 corrispondente di punta del Washington Post al Pentagono. Ricks ricostruisce il contesto che, dalla guerra del Golfo del 1991, attraverso la politica americana del "contenimento" di Saddam Hussein negli anni seguenti, all'11 settembre 2001, ha portato alla "guerra delle dichiarazioni e delle parole" tra Usa e Iraq dell'estate 2002. Finché, nella primavera del 2003, ci fu l'invasione militare di quella che fu l'antica Mesopotamia, culla delle civiltà.
La seconda parte del libro, "In Iraq", è un resoconto dettagliato dell'Operation Iraqi Freedom e di quanto sia stato "un piano bellico orribile, perché tutti dicevano che la guerra andava combattuta in modo da creare un'autorità dopo, ma il piano bellico questo non lo prevedeva". Ecco spiegati i perché del grande fiasco, secondo Ricks: un'occupazione militare decisa sulla base di premesse inesatte (circa armi di distruzione di massa e un ipotetico legame tra Saddam Hussein e il terrorismo di al Qaeda), pianificata per 18 mesi dagli alti ufficiali americani, senza poi sapere che cosa fare una volta arrivati a Baghdad. Ed inoltre una guerra scatenata sulla base di false informazioni diffuse dai media.
Con la descrizione delle battaglie nell'inferno di Najaf e Fallujah, entriamo nella terza parte di questa storia, in cui Ricks spiega come, tra ribellioni degli iracheni, imboscate e attentati contro i marines, nell'aprile 2004 l'intera regione centrale dell'Iraq iniziò a finire fuori controllo. Si sgretolarono le forze Usa ma anche quelle internazionali. Poi seguirono le prime penose rettifiche di Bush sulle armi di distruzione di massa, lo scandalo degli abusi sui detenuti iracheni nel reclusorio di Abu Ghraib, il giro di vite americano con le durissime battaglie del 2005 nel centro dell'Iraq e nella capitale, Baghdad. Il libro, che si basa su centinaia di interviste, appunti e documenti dell'inviato, si chiude con una serie di scenari possibili per l'immediato futuro dell'Iraq, tutti purtroppo molto problematici e negativi.
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