Propr. D. William Q., attore statunitense. Dopo diversi piccoli ruoli, comincia a farsi notare come uno degli eroici pionieri dello spazio in Uomini veri (1983) di P. Kaufman. Alto, atletico, sorriso accattivante, gli vengono spesso affidati personaggi in precario equilibrio morale, sia pure con un proprio codice d'onore, come il detective corrotto di The Big Easy (1987) di J. McBride. Dotato di autoironia (è il pilota miniaturizzato nelle vene di M. Short in Salto nel buio, 1987, di J. Dante), è in grado di offrire convincenti interpretazioni drammatiche, come in Ogni maledetta domenica (1999) di O. Stone, in cui è un giocatore di football a fine carriera e in Traffic (2000) di S. Soderbergh, dove interpreta un untuoso avvocato. In Far from Heaven (2002) di T. Haynes è il rude marito di J. Moore, alle prese con i sensi di colpa e la crisi che gli deriva dalla scoperta della propria omosessualità. Nel 2004 interpreta la commedia aziendale In Good Company di P.?Weitz, dove è un anziano venditore spodestato da un rampante ventiseienne che minaccia anche la sua quiete famigliare, e Alamo - Gli ultimi eroi di J.?Lee Hancock, dove è l'alcolizzato governatore del Tennessee. Nel 2006 passa a ricoprire, per il caustico American Dreamz di Weitz, la più alta carica politica, quella di un presidente degli Stati Uniti d'America, ospite a caccia di voti e di consenso del reality show che dà il titolo al film. Torna, invece, a un solido ruolo filoamericano nei panni dell'agente segreto a difesa, di nuovo, del presidente statunitense in Prospettive di un delitto (2008) di P. Travis, mentre in I tuoi, i miei e i nostri (2005) di R. Gosnell e in Smart People (Gente sveglia, 2008) di N. Murro si diletta con i lievi toni da commedia.