Attore italiano. Espressione fisica perfetta di una certa napoletanità, esordisce ancora bambino nel varietà teatrale locale e prende dimestichezza con i palcoscenici e con le piazze di paese attraverso un’attività multiforme (cantante di night, ballerino ecc.) fin quando, nel 1965, entra nella compagnia di M. Merola (che incontrerà di nuovo, al cinema, nelle sue sceneggiate anni ’80, come Zappatore, 1980, di A. Brescia). Cinema e televisione si accorgono subito di quest’ometto dalla dentatura sporgente e dalla parlata imperfetta, adattissimo alle parti da caratterista che cominciano con Operazione San Gennaro (1966) di D. Risi. Se al cinema degenera presto suo malgrado nella macchietta, sia pure nobilmente popolare (in una certa commedia erotica fino a Pierino la peste alla riscossa, 1982, di U. Lenzi), continua il prestigioso itinerario teatrale, nelle forme della tradizione napoletana, prima con i fratelli Giuffrè, poi con L. Conte e C. Taranto, infine con R. Maggio, spesso anche nelle vesti di regista. Non mancano occasioni eccellenti nei film: da Il Decameron (1971) di P.P. Pasolini (cui seguiranno ruoli in molti decamerotici) a Novecento (1976) di B. Bertolucci, passando per F. Brusati, S. Citti, P. Festa Campanile. Gradualmente allontanatosi dal cinema, viene riscoperto da P. Sorrentino ne L’amico di famiglia (2006) dove, nel rovesciare la simpatia innata della sua maschera nel ribrezzo di un untuoso usuraio, si dimostra interprete sottile e non scontato, facendo rimpiangere un impiego più acuto del suo carattere.