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Quando vediamo un ritratto pensiamo di vedere un individuo, sembra ovvio, tuttavia esso non è presente in tutte le culture e in tutte le epoche. Perché? Esistono poi pratiche affini come dipinti e sculture di facce inventate, maschere, caricature, camuffamenti o anche opposte come il tatuaggio o la plastica facciale. Che connessione hanno queste pratiche con la questione della definizione dell’individuo? Dell’individuo infatti il ritratto ci propone una rappresentazione identificante e in questo senso esso costituisce anche il modello della rappresentazione. La questione del ritratto allora viene pensata qui come l’intersezione di quella dell’individuo (da Aristotele a Simondon) con quella della rappresentazione (Stoichita, Belting, etc) di cui si segue la fenomenologia in un viaggio tra culture e periodi storici diversi nel quale si cerca di rintracciare i contorni che delimitano l’esistenza di questa pratica figurativa.
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