L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Nel quadro dell'etica antica la domanda che ha per oggetto la felicità, o per meglio dire "la vita buona" (eudaimonia), può a ben diritto essere considerata la domanda che contiene tutte le altre. È su questo punto che l'autrice intende attirare l'attenzione, ricostruendo attraverso i dialoghi giovanili di Platone un itinerario costellato di interrogativi destinati a rimanere senza risposta, e che nondimeno gettano luce sul senso di questa ricerca. Il punto di partenza è costituito dal confronto con le professioni "tecniche", le quali pur se in maniera limitata e inadeguata forniscono un primo modello metodologico: la prima difficoltà consiste infatti nel reperire un criterio che suggerisca come orientarsi nel vasto e indeterminato mondo delle azioni e dei desideri dell'uomo. Lungo questo percorso si viene delineando il ruolo privilegiato della politica, fra le arti quella che si pone l'obiettivo più alto, "rendere migliori gli uomini". La domanda sulla vita buona si rivela allora come una ricerca che trascende l'individualità, legandosi al progetto di una "totalità" buona, e che anticipa così la grandiosa visione della Repubblica. Fino alle ultime pagine Ursula Wolf sottolinea la tensione irrisolta fra un "sapere etico", che per essere tale deve potersi universalizzare, e la necessità di "individuare" i contenuti concreti delle singole esistenze, così diverse le une dalle altre. Ciò che più si avvicina a una risposta positiva è lo stagliarsi sullo sfondo della figura di Socrate: il modello che incarna la ricerca etica rendendola viva e reale e, in virtù dellÆeros pedagogico, anche irresistibilmente attraente.
Anna Maria Sberveglieri
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore