Coloured Vinyl Edition
Stephen McBean, leader dei Black Mountain, è nato l’anno di Woodstock e ha compiuto 16 anni prima che Varg Vikernes iniziasse a bruciare chiese in Norvegia, ma ha preso la patente solo da due anni. Con questo spirito di rinnovata libertà 'Destroyer' rappresenta una seconda giovinezza per i Black Mountain. Il titolo del nuovo album è un tributo alla potente auto Dodge Destroyer del 1985, musicalmente si ispira ai primi anni ’80 e alla Los Angeles delle battaglie senza fine tra Punk ed appassionati di Hair Metal. Per comporre 'Destroyer' McBean si è chiuso in studio con la sua band invitando amici e nuovi musicisti. Proprio durante le session del nuovo album si sono uniti ai Black Mountain Rachel Fannan (Sleepy Sun) e Adam Bulgasem (Dommengang & Soft Kill), oltre alle collaborazioni con Kliph Scurlock (Flaming Lips), Kid Millions (Oneida) e John Congleton (St. Vincent, Swans).
"La ex Sleepy Sun prima si nasconde dietro il vocoder nel numero Stoner di Horns Arising ma poi prende le redini della situazione con le effusioni Soulish dello Shuffle Funk Boogie Lover e accompagnando High Rise da ossessivi pattern Primal Scream alla stratosfera Psych-Out."
(Blow Up Maggio, voto 8)
"Il pezzo più composto è Horns Arising: partenza con riff epico tipicamente Black Mountain con voce sognante filtrata dal vocoder, spostamento dopo un paio di minuti tra le maglie di un Heavy Psych pronto a sciogliersi in pastorali rallentamenti Folk lisergici."
(Buscadero Maggio, 3 stelle e 1/2)
"Se Future Shade, la prima canzone dell'album, sembra rendere omaggio ai Black Sabbath, la seguente Horns Arising è una supernova che insegue alla velocità della luce le traiettorie del più dirompente Rock Progressivo. Una conferma."
(Rockerilla Maggio)
"Prog polveroso nelle intenzioni, ma a tratti esplosioni di synth, divagazioni psichedeliche alla Hawkwind, Stooges: un impasto disordinato ma efficace."
(Rumore Giugno, voto 7)
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