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Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2021
Anno edizione: 2023
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Nella sua prova narrativa più matura e provocatoria, Nicolò Govoni immagina un futuro possibile governato dall'egoismo e dalla competizione, per ricordarci che è soltanto insieme, restando uniti, che noi esseri umani possiamo davvero salvarci.
In fuga da un'Europa al collasso, Hans, Juju e Nonna affrontano mille pericoli fingendosi una famiglia: una donna anziana e i suoi nipotini, in realtà tre estranei che lentamente imparano a tenersi per mano. Quando raggiungono Truva, la "Città della Speranza" – un gigantesco campo profughi in cui il potere è gestito dalla piattaforma online Fortuna – ricevono anche loro, come tutti gli ospiti, una tenda e un dispositivo elettronico. Niente cibo o vestiti, quelli te li devi guadagnare: ognuno è artefice del proprio destino, e nel campo la ricchezza si costruisce postando. Chi accumula più like e follower ha accesso privilegiato agli aiuti umanitari; i meno popolari si accontentano delle briciole. Mentre Hans lotta con i fantasmi del passato e la cinica Nonna cerca con ogni mezzo di procurarsi visibilità, è Juju a domandarsi che senso abbia un mondo in cui ci si salva solo a spese degli altri. Dentro di lei si nascondono uno spirito da leader e i semi della rivolta, ma dovrà imparare a credere in se stessa per alzare la voce e ritrovare – per gli abitanti di Truva e per quel bizzarro trio che chiama "famiglia" – «la speranza che ci sia ancora, anche qui dentro, un po' di umanità».
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ho letto tutti i libri di Govoni e ho vissuto la nascita di Still I rise attraverso le coinvolgenti descrizioni di speranze e delusioni, vittorie e sconfitte, sorrisi e lacrime. Nella prima parte di Fortuna mi sono sentita un po' persa, non era quello che mi ero immaginata perché pensavo fosse la cronologica continuazione degli altri libri, poi continuando la lettura mi ha coinvolta. Ribalta la situazione migratoria attuale, sono gli europei a salire sui barconi per cercare la salvezza, ma ogni riflessione fatta attraverso le azioni e le parole dei personaggi rispecchia esattamente il pensiero e la vita dell'autore. Ci sono frasi che ti colpiscono come un pugno nello stomaco e che devi leggere e rileggere e rileggere... Se mi chiedessero di descrivere con una sola parola questo libro io direi SPERANZA
Mi sono auto regalata Fortuna, come anche gli altri libri di Nicolo Govoni. Ciò che mi ha colpito di più è l’umanità che ha saputo far emergere, l’umanità dei personaggi, le varie sfaccettature della personalità di ognuno, le luci e le ombre che ognuno porta in sè. Emerge come ciascuno di noi ha un po’ bisogno di essere salvato, ma può anche salvare chi gli sta accanto… che ognuno ha il bisogno profondo di sentirsi “visto” per chi è davvero, non per l’apparenza che mostra… essere riconosciuto, capito accettato per chi è qui e ora… amato nonostante tutto. Perché solo chi si sente accettato può perdonare se stesso, le sue ombre, perdonare e amare gli altri e trovare la sua parte nella “storia”. Quante volte in queste pagine avrei voluto stringere Hans e anche Zeke… dire… vai bene così, puoi amarti e meriti di essere amato tu per come sei… Lo rileggerò per apprezzarlo ancora di più, per “entrare” ancora di più in questi personaggi… in queste persone. Una storia molto vera… merita ne facciano un film.
Libro molto denso. Dentro ci si trova tutta la storia dell'autore e di Still I Rise, l'hotspot di Samos, la forza immensa e travolgente dei bambini e delle bambine, Nahid Akbari, i barconi, le assurdità e le lungaggini burocratiche e organizzative, le speranze infrante e quelle ritrovate,... e la certezza che nessuno, in fondo, sia una causa persa, e che la sofferenza, la solitudine, la disperazione, siano terreni fertili per un male a cui si può e si deve metter fine. Conoscere un po' la "questione migranti" e Nicolò Govoni aiuta a leggere meglio tra le righe e a immergersi in profondità, oltre la superficie romanzata. È un libro che non lascia indifferenti e supporta la voglia di attivarsi per un mondo migliore.
Recensioni
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