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Dopo una parentesi nel cinema commerciale John Singleton ritenta la strada del cinema d'autore. L'operazione non è completamente riuscita. E' una sorta di western metropolitano senza pretese dove il tema della vendetta è solo un pretesto per sparatorie e inseguimenti(e quì John Singleton ci sa fare). Ciò che salva Four Brothers dall' etichetta di puro film d'azione è il fatto che è cosciente di esserlo e non tenta alcuna introspezione sociologica o psicologica. Di questi tempi trovare un film semplicemente onesto non è cosa da poco. Che John Singleton abbia un certo talento non lo metto in dubbio, ma la verità è che John Singleton non è Spike Lee.
Non è male ma a tratti zoppica. Il tema della vendetta multipiano (esecutori veri e finti, mandanti e fiancheggiatori) è discretamente esplorato e le scene d'azione sono ben fatte. C'è però una certa carenza di ritmo e il cast non è il massimo, così come il finale sopra le righe.
Effettivamente manca di ritmo. Parte da una trama classica (I quattro figli di Kate Elder) perdendosi un po' per strata negli intrecci di questa vendetta multi-level. Non mancano le scene d'azione (ormai in questi casi il ghiaccio alla Fargo è un must - vedi anche il recente remake di Distretto 13) relativamente ben fatte. Forse sopra le righe è il finale, dalla eliminazione coram populo del cattivo di turno al "colloquio" finale con gli sbirri (un po' manieristico, sile LA Confidential). Comunque è un film godibile.
Recensioni
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