L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
scheda di Tozzi, M., L'Indice 1993, n. 8
Se vi trovate a passeggiare per Posillipo o per il quartiere Stella a Napoli non sentitevi troppo tranquilli. Oltre il 60 per cento della popolazione lavora e vive ogni giorno su cavità sotterranee - anche imponenti -, ereditate da secoli di saccheggio indiscriminato del sottosuolo, che hanno reso precaria la stabilità di edifici e strade e poco sicuri i cittadini. Il solo capitolo (peraltro riportato in appendice) dedicato agli sprofondamenti e ai crolli delle cavità ipogee artificiali nel Napoletano, rende appetibile questo ponderoso testo-manuale anche per quel lettore spinto dalla sola curiosità per i fenomeni naturali. In realtà si tratta di un volume in cui - anche attraverso numerosi approfonditi esempi tratti dalla disastrata realtà italiana - gli enti pubblici e privati che si occupano di ambiente, gli uffici tecnici delle amministrazioni locali, gli studenti di geologia, di architettura e di ingegneria e gli interessati al territorio possono trovare alcune importanti risposte in termini di rischio geologico e sicurezza globale. La parte strettamente conoscitiva del testo è costruita - è scritta - in maniera piuttosto tradizionale e risulta di lettura difficoltosa se non si hanno pressanti motivi di studio: il tono accademico, e necessariamente schematico, ne fa un libro di testo di buon livello sullo specifico dei movimenti franosi, in cui vengono forniti gli elementi geotecnici indispensabili a chi voglia comprendere i meccanismi del dissesto. La differenza rispetto ai testi italiani esistenti affiora - invece - decisamente nella seconda parte, attraverso alcuni capitoli di aggiornamento nel campo della geologia applicata. Le deformazioni gravitative profonde nei versanti, le frane per colamento (curati con linguaggio moderno e appropriato da ricercatori esperti), il censimento dei fenomeni franosi e la costituzione di archivi elettronici regionali per il controllo automatico dei dissesti rispondono a criteri di modernità e vengono illustrati con esempi approfonditi, tenendo conto anche dell'impatto sociale che le frane possono avere e sottolineando la cronica latitanza dell'amministrazione centrale anche in presenza di studi specifici. Le frane esistono da sempre: quelle che provocano danni al giorno d'oggi - soprattutto in Italia - sono riattivazioni di vecchi stati di dissesto spesso già conosciuti ampiamente dai geologi e addirittura illustrati nei libri di testo (come la frana di Ancona del 1982 o quella della Valtellina del 1987). Conoscere i loro meccanismi e le loro forme non è solo una necessità per le autorità preposte, ma anche una forma di impegno per tutti perché certi errori non si ripetano.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore