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Stimolante la prospettiva (già sperimentata con successo su altri autori: fra tanti, Karl Marx) di separare ideologo e scienziato. L'opera di Gamble rappresenta un tentativo, generoso ed accurato, di sottrarre Hayek ad interpretazioni univoche, pregiudiziali od agiografiche, disinteressate a misurarsi in modo critico col suo pensiero. Al di là di alcune disquisizioni a mio avviso leggermente prolisse (vedasi il capitolo dedicato a liberalismo e conservatorismo), un testo davvero utile: brillante il confronto finale con Fukuyama e Weber (il titolo originale è "The Iron Cage of Liberty") e la panoramica sulle interpretazioni più recenti.
Recensioni
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Gamble si sofferma sulla compresenza di due diverse anime in Hayek: quella dell'ideologo e quella dello studioso della società. I risultati del lavoro teorico, pur importanti, sono stati ostacolati, secondo Gamble, proprio dai pregiudizi ideologici. Seguendo tale tesi, che l'autore ben costruisce, Hayek fu dunque uno studioso meticoloso, dalle notevoli competenze, ma anche, come è noto, un'icona dell'ideologia antisocialista e della rivalutazione del "liberalismo classico". La fama acquisita su questo versante ha contribuito a oscurare i contributi hayekiani allo studio della società e a sminuirne la statura intellettuale, complice anche l'immagine, diffusa tra i suoi critici, di "economista fallito" ("sconfitto" nel dibattito teorico con John Maynard Keynes, Hayek abbandonò infatti gli studi di economia per dedicarsi prevalentemente alla società e alla politica). Dopo avere dunque goduto, negli anni trenta, di una buona reputazione nella cerchia degli economisti, Hayek ottenne il successo negli Stati Uniti con La via della schiavitù , ricollocandosi accademicamente alla cattedra di teoria sociale e politica a Chicago e attirandosi nel contempo il discredito da parte dei suoi ex colleghi. Nel secondo dopoguerra, peraltro, al di fuori dei circoli della destra liberista, venne dipinto come una sorta di don Chisciotte che propugnava un liberal-liberismo irrealizzabile. La sua stella tornò a brillare, invece, negli anni ottanta, grazie alla "rivoluzione conservatrice" in Gran Bretagna e negli Stati Uniti: venne però riabilitato sostanzialmente come ideologo. In realtà, sostiene Gamble, importanti intuizioni metodologiche ed epistemologiche non vennero del tutto sviluppate dal "secondo Hayek" proprio a causa di quelle chiusure ideologiche che egli impose ai propri lavori, e che gli procurarono, in età avanzata, la ritrovata celebrità.
Giovanni Borgognone
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