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Sebbene Louise sia effettivamente una protagonista poco carismatica, il romanzo è ben realizzato e coinvolgente. I capitoli si alternano tra passato e presente toccando diversi temi delicati, bullismo in primis. Molto buono.
Sono davvero soddisfatta di aver acquistato questo libro , adoro i thriller psicologici e questo è riuscito a tenermi incollata alle pagine in maniera quasi ossessiva . Louise , la protagonista , l’ho trovata davvero priva di spessore e di personalità; tuttavia questo non mi ha impedito di immedesimarmi nella sua storia: ricca di segreti che non dovrebbero venire mai alla luce. I temi trattati sono svariati : il bullismo, il rapporto morboso che si ha oggi con i social e sull’impatto che certe persone hanno su di noi, facendoci perdere del tutto il nostro controllo. In definitiva, uno dei thriller più riusciti nell’ultimo anno, carico di tensione e con i dovuti colpi di scena . Consigliato
Louise ha enormi complessi di inferiorità che non riesce a togliersi fino alla fine della storia, è così sia da adolescente che da adulta, il che è parecchio irritante. A parte questo, il libro si legge e anche velocemente. I capitoli sono divisi tra passato e presente e piano piano emergono dettagli che portano a fare ipotesi su "chi è stato a fare cosa?". Lettura consigliata!
Recensioni
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Vi siete mai fermati a chiedervi cosa è per voi l’amicizia? E se vi siete dati una risposta, vi siete chiesti che tipo di amicizia è? E come vi sentite voi dentro questo involucro chiamato amicizia? Leggete Friend request se volete meditare sull’argomento.
Come sempre gioco con il gruppo de I Thriller di Edvige e le loro letture condivise mensili (se mi seguite da un po’ ne avete già sentito parlare) ma questa volta medito ancora di più: il gruppo de i Thriller è condiviso su un social e Louise, la nostra protagonista, proprio sulla sua pagina del social trova un messaggio a dir poco inquietante, coincidenze? Si scherza ovviamente.
Parliamo di thriller e, ci aggiungo io, abbastanza psicologico: le parti in cui l’autrice racconta il pedinamento di Louise o la sensazione di essere controllata anche nei luoghi pubblici mette decisamente una discreta ansia, quasi da girarsi e controllare dietro le spalle che non ci sia nessuno. Una storia divisa tra passato e presente, scritta in modo scorrevole e coinvolgente, basata su episodi di bullismo scolastico dove troviamo un dominante e una dominata, dove tutti cercano di fare a gara per entrare nella compagnia più in vista della scuola per essere tenuti in considerazione, per riuscire ad essere invitati alle feste, e anche solo per poter mangiare in mensa allo stesso tavolo dei volti noti, discriminando i più deboli. Poi si cresce, le cose si modificano e Louise si trova a fare i conti con il passato e con gli atti di bullismo avvenuti a scuola, con amicizie nuove, ma anche con le vecchie che ricompaiono, con le meditazioni sul chi era veramente e sul chi è ora come persona.
Ecco che la parola amicizia spazia in tutte le sue forme in questo libro, in tutte le sfumature belle e brutte, spesso portando il lettore ad equipararsi e a mettersi in discussione, a capire se l’amicizia vera, quella con la A maiuscola, esiste o no. Siamo noi che ci facciamo trascinare, che siamo succubi delle amicizie o viviamo la nostra identità alimentandola con le amicizie?
Mi piacciono i thriller e i polizieschi, perché solitamente mi piace scavare nel fondo sotto lo strato che nasconde l’assassino e ci fa scoprire il morto. Ogni buon libro è creato da una matassa che porta il lettore a farsi delle domande anche se non stiamo leggendo il saggio più impegnativo, che ti fa analizzare e mettere a nudo nei confronti della società in cui viviamo.
Ho parlato di social all’inizio, perché il racconto parte da una richiesta di amicizia su Facebook, ma alla fine del libro la prima domanda che ti poni è: quanto male stanno facendo questi social al tessuto sociale? Quanta falsità o verità c’è dietro ogni post, ogni account e ogni like? Starà diventando tutto un’arma che ci pentiremo di aver innescato?
Leggetelo, e se vi piace meditateci. Laura Marshall secondo me ha fatto un bel lavoro.
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