L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2018
Anno edizione:
Indice
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
(...)L’autore riflette sulla fotografia come “metafisica” della cultura visuale contemporanea, nel senso di luogo di manifestazione delle sue istanze cruciali (...). Per Fontcuberta le immagini contemporanee sono infatti “attive, furiose, pericolose”, la loro “frenesia”, la loro “vita impazzita” è quella di una “valanga”, di un “branco”, di un “proiettile”.
Fontcuberta interroga le trasformazioni indotte nella ricezione delle immagini dalle due “rivoluzioni digitali” susseguitesi in rapida successione negli ultimi decenni: la digitalizzazione vera e propria e l’avvento del web 2.0. Questi mutamenti hanno causato un vero e proprio sisma, che l’autore descrive come passaggio dalla fotografia alla postfotografia (...).
Fontcuberta osserva che, con l’avvento del digitale, la verità, da “fissazione” che era (...), è diventata un’“opzione”; alla rappresentazione si è sostituita la connettività. Parallelamente, nelle reti (...), la dimensione temporale dominante di un presente eternizzato, ha condotto all’eclisse della funzione memoriale della fotografia, a vantaggio di quella comunicativa legata alle esigenze del momento. Scivolano dunque in secondo piano, nell’immagine postfotografica, i valori in precedenza primari della materialità e della qualità. (...) Fontcuberta parla di una “fotografia discorsiva”, la quale, dalla parentela con la scrittura impressa nel suo stesso nome, passa ad assumere la transitorietà della dimensione orale: da ciò conseguono la crisi della natura di feticcio dell’immagine fotografica (...) e le difficoltà inerenti alla sua musealizzazione (...). Contemporaneamente, nell’iconosfera attuale la velocità risulta privilegiata rispetto all’istante decisivo, la rapidità rispetto alla raffinatezza, come d’altra parte testimonia uno dei generi più frequentati nel contesto postfotografico, la collezione o enciclopedia, nella quale la qualità delle singole immagini risulta meno decisiva della loro quantità e del loro accumulo.
Il riferimento alle pratiche postfotografiche consente di accennare alla componente propositiva del libro, (...) il discorso di Fontcuberta si articola intorno a una concezione della creazione come assegnazione di senso, come “adozione” di immagini prelevate dal marasma iconico contemporaneo, alle quali l’artista (...) concede la possibilità di un “secondo sguardo”. Sulla linea concettuale impressa all’arte contemporanea dalla svolta operata da Duchamp, la postfotografia trova nella pratica della photo trouvée l’espressione più tipica.
La panoramica sulle pratiche postfotografiche condotta in questo libro risulta originale nella scelta dei casi di studio, acuta nelle interpretazioni, felice nelle formulazioni critiche. I capitoli sul selfie, sullo sguardo animale, sull’immagine fotografica come specchio costituiscono mappature accurate e affilate di territori dell’immagine di recente emersione (...)
Recensione di Marco Maggi
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore