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Anno edizione: 2019
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Con questo romanzo-confessione, Guido Piovene ha costruito una spietata analisi dei fantasmi esistenziali e ideologici propri e dei coetanei.
«Una prova ancora freschissima, in grado come poche altre di penetrare i risvolti del nostro presente. Magmatico, vulcanico, ossessivo, autobiografico» – Il Sole 24 Ore
Questo romanzo-confessione, pubblicato per la prima volta nel 1963 dopo quattordici anni di silenzio narrativo, è la cronaca di un confronto con i luoghi e i personaggi-spettri (le Furie, appunto) del proprio passato, e insieme un affondo nelle inquietudini, nelle illusioni e disillusioni, nelle passioni e nei tradimenti degli intellettuali italiani. Sullo sfondo di una Vicenza amata e rinnegata Guido Piovene ha costruito una spietata analisi dei fantasmi esistenziali e ideologici propri e dei coetanei, condannando un mondo in decadenza, fatto di vizi passati per virtù, ferocia parossistica mascherata nella più totale carità, fede che diventa feticismo, libido assurta a santità, vigliaccheria e vuota integrità.
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'Visionario del reale', potente. Quest'uomo scriveva da dio. Mi ha fatto pensare subito a Giuseppe Berto, alle affinità con Meneghello (e un po' di orgoglio veneto mi viene, eh...), ma addirittura sentori di Sartre e picchi alla Proust; avrei incluso in questo abbraccio anche Moravia, se Moravia avesse saputo scrivere (così).
Piovene, dal "ragazzo di buona famiglia" alle "stelle fredde" per approdare alle "Furie". Una lettura non facile, sopratutto l'ultima, ma motivo di curiosità per andare avanti. "Le Furie" è per Piovene un fare i conti con il proprio passato e, a parte le sue confessioni, nel farlo ci lascia figure di uomini e donne disperate che però, a modo loro attraversano la loro esistenza trovando degli scopi, che poi magari sono dei fallimenti ma che comunque amaramente la riempiono. Gli ultimi brevi capitoli sono delle illuminazioni dove comprendi molto di quello che forse non hai capito durante il percoso di lettura. E' un libro amaro e forse per questo può insegnarti molto della vita. Lo consiglio, è molto bello.
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