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veramente un bel libro scritto con intelligenza vera che si colloca al di la' delle solite discussioni del contrasto tra scienza e fede che piu che presunto non ha niente a che fare con il caso Galileo. Poi il libro e' anche scritto in maniera molto avvicente pur rimanendo ben ancorato a documenti e letteratura scientifica.
La tesi principale del libro è che la condanna di Galileo sia dovuta non alla sua adesione a Copernico, ma alla proposta (già nel Saggiatore) di una nuova fisica basata sulla teoria atomica, che rischiava di costituire un forte argomento contro il dogma eucaristico della transustanziazione, materia delicatissima e principale punto di scontro teologico tra cattolici e protestanti. Secondo questa ipotesi il processo per copernicanesimo sarebbe soltanto una specie di diversivo imposto da Urbano VIII per salvare le apparenze, evitando a Galileo accuse molto più pesanti, e nel contempo allontanando da se stesso l'accusa (da parte delle correnti più tradizionaliste della Chiesa, soprattutto i Gesuiti) di aver mostrato tolleranza verso orientamenti culturali eretici. Basandosi su un importante documento inedito, ma soprattutto su un esame approfondito del materiale già noto, Redondi dimostra in modo convincente come questa ipotesi sia suggerita (seppur in modo reticente) da diversi documenti dell'epoca e riesca a spiegare una lunga serie di fatti altrimenti incomprensibili (le anomalie procedurali del processo, l'atteggiamento apparentemente contraddittorio del papa verso Galileo, la rinuncia di quest'ultimo a sfruttare appieno gli elementi a propria discolpa, ecc.). L'attrattiva maggiore del libro è forse quella di dare dell'affare Galileo una visione dall'alto, collocandolo nell'acceso dibattito interno alla Chiesa dell'epoca tra le frange più tradizionaliste, che propugnavano un'ortodossia basata sul rispetto letterale della tradizione, e una corrente progressista, pronta a coniugare la spiritualità cristiana con le nuove scoperte della scienza e ad accettare come sorgente di verità, accanto alla Bibbia, anche il grande libro della Natura, scritto da Dio in caratteri comprensibili alla ragione umana. Redondi ha anche il dono di esporre tutto ciò con uno stile vivace e avvincente; un grande libro di storia che si legge tutto di un fiato, come un romanzo giallo.
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