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Una versione insolita del coming of age che auspica l'autoaccettazione ed elogia metaforicamente la diversità
Mia ha quindici anni e si è appena trasferita con la famiglia a Zurigo, in una nuova casa e in una nuova scuola. Non è facile ambientarsi, e per Mia non lo è nemmeno nel proprio corpo, che sta cambiando rapidamente, spaventandola. Non controlla i suoi istinti, che le fanno fare cose strane, e comincia ad avere dei misteriosi problemi cutanei alle gambe. La frequentazione di Gianna e delle sue amiche, ragazze che passano il tempo a bere e a combinare incontri di sesso via smartphone, la porta a sedare con l'alcool le sue preoccupazioni, ma la trasformazione del suo corpo non si arresta e prende il sopravvento.Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Film bizzarro e non sempre equilibrato ma con un suo fascino.
Gioiellino del cinema indipendente, con il suo esordio alla regia la regista Bruhlamn si interroga sui disagi che caratterizzano il difficile e incerto mondo adolescenziale. L'adolescenza è rappresentata in tutta la sua forza esplosiva, una fase di passaggio obbligatoria e dolorosa contraddistinta da cambiamenti fisici e psicologici. Il film che mescole teen drama e fantasy racconta la storia di Mia, quindicenne svizzera che trasloca insieme ai genitori a Zurigo. Il lungometraggio è una favola metaforica del passaggio dalla vita adolescenziale a quella adulta, fase in cui la persona comincia a svincolarsi dalla famiglia alla ricerca di sé, di una propria identità. Consigliatissimo!
Uscito nel 2017 e, come molto spesso accade, arrivato in ritardo in Italia passando per diversi festival del cinema indipendente, questa piccola produzione svizzera ha già conquistato gli addetti ai lavori per la sua originalità ed il suo modo di raccontare una storia semplice. Mia, ragazza quindicenne, è alle prese con le angosce e le paure dovute alle trasformazioni fisiche nel periodo della pubertà. Non potrei aggiungere altro alla trama senza dover fare anticipazioni. Il tutto funziona perché il colpo di scena, motore e punto di forza del film, è davvero inaspettato. La regia è delicata e la messa in scena ricorda l'autorialità del cinema d'autore europeo, ma in questo caso a spiccare su tutti sono i riferimenti al sottogenere body-horror. Recuperate questo film, non ve ne pentirete.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Una versione insolita del coming of age che auspica l'autoaccettazione ed elogia metaforicamente la diversità
Trama
Mia ha quindici anni e si è appena trasferita con la famiglia a Zurigo, in una nuova casa e in una nuova scuola. Non è facile ambientarsi, e per Mia non lo è nemmeno nel proprio corpo, che sta cambiando rapidamente, spaventandola. Non controlla i suoi istinti, che le fanno fare cose strane, e comincia ad avere dei misteriosi problemi cutanei alle gambe. La frequentazione di Gianna e delle sue amiche, ragazze che passano il tempo a bere e a combinare incontri di sesso via smartphone, la porta a sedare con l'alcool le sue preoccupazioni, ma la trasformazione del suo corpo non si arresta e prende il sopravvento.
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