L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Ottimo libro, lavoro di ricerca preciso e appassionato. L'autrice tratta un tema difficile senza retorica e con un grandissimo amore per la precisione storica. Innumerevoli le fonti citate, appassionante il racconto sia della vita di Gerda sia del periodo storico, Riferimento indispensabile per capire la storia di quella generazione. Non è un libro fotografico e le immagini solo centrali sono piccolissime e stampate in modo approssimativo. Ma lo consiglio assolutamente
Ottima biografia della fotografa >Gerda Taro, ampiamente focalizzata sul periodo storico in cui visse
Libro introvabile per lungo tempo, poi chissà come ritornato disponibile. La migliore biografia di questa straordinaria fotografa, rimasta per anni nell'ombra del grande Robert Capa. Ibs mi ha segnalato il ritorno in commercio del libro, dopo che io a suo tempo avevo chiesto tramite email di informarmi nel caso fosse tornato disponibile: e allora, grazie per il servizio!
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
La vita e l'opera di Gerda Pohorylle, in arte conosciuta come Gerda Taro, fotografa antifascista, morta in Spagna a non ancora ventisette anni nel luglio 1937, è stata a lungo oscurata, o peggio confusa, da quelle del suo compagno André Friedmann, in arte Robert Capa. Finalmente la ricerca di una studiosa tedesca, pubblicata in Germania nel 1995, rende giustizia a Gerda. La biografia ha avuto una traduzione francese e più recentemente una bella edizione italiana, voluta con determinatezza e con passione dall'associazione romana di fotografe Gerdaphoto. Il libro si legge con grande piacere per soddisfare almeno a tre curiosità intellettuali: per approfondire l'epoca in cui visse Gerda, per conoscere meglio gli esordi del fotoreportage, per capire come il destino di un artista sia spesso casuale, dovuto a fortune e a manipolazioni successive.
La prima grande qualità del libro è dunque quella di ricostruire la vita e la complessa epoca di Gerda. Lo scenario iniziale è rappresentato dal mondo familiare ebraico dei Pohorylle, originari della Galizia, e dalla loro adozione della Germania weimariana come società aperta, moderna, ricca di opportunità. Secondo affresco: la nascita di un impegno politico di Gerda a Lipsia tra circoli giovanili filocomunisti negli anni chiave 1932-33. Terzo affresco, la Parigi, città alla quale Gerda approdò nell'autunno 1933, degli emigrati antifascisti. Dall'incontro con Andrè-Robert, un anno dopo, nacque un sodalizio amoroso, amicale e soprattutto professionale. Gerda e Robert vivono e fotografano insieme la Parigi del Fronte popolare trionfante alle elezioni del maggio '36, l'occupazione delle fabbriche, le grandi manifestazioni di massa. E si uniscono, con altri giovani fotografi sfuggiti al fascismo, agli esordi della guerra civile spagnola. Questo conflitto incide profondamente sulla loro esperienza umana e soprattutto modifica la loro professione: esso proietta l'immagine cine e fotografica in una dimensione nuova, politica, propagandistica, di mercato internazionale, dominata ormai da grandi testate giornalistiche e da agenzie di stampa. Nell'ultima parte del volume l'autrice cerca di dare una risposta alle ragioni che portarono all'oblio di Gerda. Il ricordo familiare scompare: la famiglia Pohorylle, rifugiatasi in Serbia, viene sterminata all'inizio della guerra, la tomba di Gerda, creata da Alberto Giacometti al cimitero di Père-Lachaise, distrutta durante l'occupazione tedesca. Ma, soprattutto, diviene difficile l'individuazione di molte foto scattate da Taro, che per interessi, noncuranza e manipolazioni intenzionali vennero successivamente attribuite a Capa. La vita di Taro fu anche mitizzata, con errori biografici grossolani, nella Repubblica democratica tedesca, nel tentativo di crearne un modello eroico di combattente per la gioventù comunista.
Il libro di Schaber è quindi importante perché ci restituisce un profilo di donna e di artista; è un tentativo riuscito di individuare i soggetti, la messa a fuoco, lo stile, in definitiva l'occhio di Gerda, e per questo rende giustizia a lei e ad altre fotogiornaliste di guerra che l'hanno seguita. Patrizia Dogliani
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore