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Anno edizione: 2019
Anno edizione: 2021
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«Germania, terra informe, dal clima pessimo, squallida a viverci e senza nulla di bello, se non per chi ci è nato.»
«Tra i pregi di questa edizione c'è, oltre alla bella, agile e chiara traduzione del testo, un'utile e precisa introduzione, un interessantissimo e approfonditissimo commento e un ricco apparato di note» – Tuttolibri
«Delle varie Germanie circolanti oggi in Italia, questa è senz’altro la migliore e, senza ombra di dubbio, di gran lunga la più completa» – Doppiozero
«Questa nuova edizione, che si avvale di un corposo apparato critico e documentario, ci riporta a uno dei testi più profetici e gravidi di conseguenze che provengano dall'antichità» – Il Giornale
Questo è il libro che ha inventato la nazione germanica, sia nella percezione dei Romani, sia in quella degli stessi Germani, che prima non si consideravano un popolo solo destinato a unificarsi, ma un insieme vasto ed eterogeneo di tribù sparse nel nord est dell’Europa, spesso in guerra tra loro, alcune in pace con Roma, altre ostili. La «Germania» è un meraviglioso trattato etnografico scritto attorno al 98 d.C., con usi, costumi, cibi, vestiari, culti, stanziamenti, spostamenti di queste variegate e selvagge popolazioni, guardate anche da Tacito con ammirazione per le loro primitive virtù, ormai dai Romani perdute; saranno poi i Germani che, dopo aver imparato dai Romani l’arte della guerra e un po’ di civiltà, avrebbero determinato il crollo dell’impero, o forse semplicemente lo spostamento del suo centro più a nord. Anche le vicende del terribile XX secolo e dell’Europa d’oggi discendono probabilmente da ciò che inizia in questo libro. Dino Baldi, che ha tradotto il testo, lo ha corredato di un indispensabile e accurato commento che segue passo passo il testo; nonché delle altre descrizioni dei popoli nordici che ci vengono dall’antichità greco‐latina precedente: Ippocrate, Polibio, Cesare, Diodoro Siculo, Vitruvio, Strabone, Plinio il Vecchio e altri. (E.C.)
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