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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 1987
«Qualcosa della luce di allora esiste tuttora sulle mie strade.»
L'amore impossibile del violinista Kuhn per l'affascinante Gertrud è il tema di questo romanzo, imperniato sul contrasto fra l'umbratile personalità artistica di Kuhn e la vitalità istintiva e vincente del rivale, e strettamente legato alla narrativa tedesca di inizio secolo, in particolare a Tonio Kröger. Tuttavia, mentre nel romanzo di Thomas Mann la storia dell'amore impossibile fa parte dell'educazione sentimentale del protagonista, in Gertrud (1910), innamorato della ragazza e insieme amico del rivale, Kuhn porterà per tutta la vita i segni di questa esperienza, pur trovando nella musica la catarsi della sua passione d'amore, vissuta e idealizzata come dedizione assoluta e irripetibile.
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Di storie di amori infelici, mancati è piena la letteratura. Ma questa vicenda imperniata su tre protagonisti è davvero singolare. Kunh, violinista e compositore in carriera, penalizzato fisicamente da una zoppia derivata da una bravata giovanile, si innamora della bella Gertrud, soprano di grande fascino che però vede in lui soltanto una caro amico e compagno di comuni esperienze musicali. Infine c’è Muoth, esuberante e famoso cantante di opere liriche, spregiudicato, fascinoso, ‘tombeur de femme’. Fra i tre si insatura inizialmente una solida amicizia fondata sul comune amore per la musica, ma un’amicizia che sfocia inevitabilmente nell’ innamoramento e nel matrimonio fra Gertrud e Muoth. Di qui la delusione e lo strazio di Kunh, che pensa al suicidio, non realizzato grazie al supporto psicologico di un amico teosofo, alla passione per la musica che riesce a distrarlo dall’ infelice proposito e alla necessità di supportare la anziana madre rimasta recentemente vedova e sola. Come prevedibile, anche l’amore fra Gertud e Muoth - nel frattempo divenuto dipendente dall’alcool - subirà col tempo profondi mutamenti, per l’ “ abbandonato giardino edenico dell’ardore amoroso” e soprattutto per la mancanza di “una volontà di vita in comune e di adattamento reciproco”. Di questa situazione non si avvantaggerà Kunh, pur sempre invaghito, ma tasforrmatosi ormai in un fedele e rispettoso amico della bella e sfortunata Gertrud. Triste e imprevisto il finale, con un inaspettato mazzo di fiori per Gertrud, che chiude un garbato triangolo amoroso in cui ogni ‘amante’ ha dato tutto quello che poteva, comprendendo e rispettando il sentimento degli altri due. Fantastico, come sempre, Herman Hesse che al racconto aggiunge profonde riflessioni sulle emozioni e i sentimenti umani.
Questo romanzo è considerato tra i "minori" di Hesse, ma è davvero particolare e andrebbe rivalutato. Cosa succederebbe se, nel pieno della tua felicità, un incidente inaspettato cambiasse per sempre il corso della tua vita? Potrebbe succedere a chiunque, eppure non ci pensiamo mai. È un libro esistenzialista, che fa riflettere molto.
Hesse è uno dei miei autori preferiti, e sto cercando di recuperare quasi tutto quello che ha scritto. In "Gertrud" gli spunti filosofici ed esistenzialisti non mancano, ma sono meno esplicitati e più nascosti, rispetto agli altri suoi romanzi: sono celati all'interno della tragica storia del protagonista, inaspettata e dolorosa, che mette anche il lettore di fronte alla consapevolezza che TUTTO può cambiare da un momento all'altro, e mostra come un semplice "incidente" erroneo possa rovinare un'intera esistenza. Lo consiglio per questo e per la sua delicatezza.
Recensioni
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