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Sono combattuto sulle parole da dire in merito a questo romanzo che da una parte mi è piaciuto e dall'altra no. Restando in linea con le altre recensioni il no è dovuto principalmente alle prime 200 pagine, un agonia pura dove ogni momento era buono per abbandonarlo. Fidandomi però dei lettori che mi hanno preceduto ho atteso e in effetti il romanzo poi un pochino decolla, mai abbastanza però. Quando sempra spiccare definitivamente il volo poi plana di nuovo in un vuoto che crea altri dubbi, chi è contro chi? Di che gruppo fa parte quello? Chi sono i buoni e chi i cattivi? Personaggi bellissimi ma sfuggenti come Rake, cattivi carismatici come il tiranno a cui però si lasciano poche pagine, per non parlare di Dispiacere...insomma un poco di tutto che alla fine ti stuzzica ma non ti soddisfa. Di positivo ci sono sicuramente i personaggi che complessivamente piacciono, l'ambientazione e l'idea di una trama che è comunque frutto di un lavoro meritevole di plauso. Tutto questo però sembra quasi imporre al lettore l'obbligo di farselo piacere per la sola idea che ci sta dietro. E' questione di gusti, quasi sicuramente non procederò con i successivi perchè lo stile di questo autore non è in linea con quello che piace a me, ma con questo non voglio assolutamente dire che è una brutto romanzo o una brutta serie. Anzi, vale sicuramente la pena di provare perchè se piace è una storia che sicuramente poi ti prende.
Ho iniziato questa saga spinto dalle opinioni positive che leggevo qua e là e non posso nascondere la grande delusione che ho provato una volta letto il libro in questione. Steven Erikson semplicemente non sa scrivere (mettiamoci pure la pessima traduzione), e il romanzo è difficile non perché complesso ma appunto perché scritto malissimo. Prima di tutto i POV, le regole stilistiche sono sbagliate e durante il punto di vista di un personaggio Erikson ci dice cose che lui non potrebbe sapere o percepire, aumentando la confusione globale, senza contare che cambia continuamente punto di vista senza alcuna regola o preavviso. Gli stessi personaggi sono chiamati con nomi differenti... questi e altri mezzi vengono usati per prendere in giro il lettore e sopperire alla poca abilità di chi scrive nel creare suspense e interesse. La storia nel suo complesso sarà anche epica, non cerco un nuovo Shakespeare certo... ma dire che questo è un bel romanzo è un pugno in faccia alla buona scrittura. Pessimo!
Sono salpato per quest'avventura molto incuriosito, vista la quantità di recensioni positive, e ne sono rimasto davvero deluso, ma forse avrei dovuto aspettarmelo. In poche parole: la qualità letteraria di questo libro è pessima. E non è solo il fatto che è tradotto assai male (una per tutte: la città è Malaz, non "Malazan", che è l'aggettivo, cioè "malazano"), ma che è proprio scritto male. È un coacervo di personaggi maggiori e minori che male si amalgamano, sono definiti male e finiscono per confondersi tutti. I dialoghi sono spesso sconclusionati e le reazioni incomprensibili, come se chi parlasse andasse ognuno avanti col proprio monologo personale, o meglio: è come se fosse l'autore a forzare le cose, anziché lasciarle svolgere ai personaggi (per esempio, Paran agisce da psicopatico e senza alcuna coerenza). Dal punto di vista stilistico, è anche irritante come ogni paragrafo debba chiudersi con una battutina o una frase a effetto. Alla fine, tutto si risolve in un deus ex machina che lascia il vuoto in bocca. Di per sé, il mondo che Erikson ha creato e alcune sue trovate (come la natura degli dèi e della magia) sono intriganti, ma tutto si perde in uno svolgimento pessimo, e l'ostinazione con cui l'autore, nelle fasi iniziali, non vuole spiegare assolutamente nulla dell'ambientazione e, anzi, ci butta in medias res non crea fascino o mistero, ma ci estranea solo ulteriormente dalla vicenda (che comunque a poco a poco si chiarisce). È un esempio di come applicare ciecamente certi dogmi (il noto "show, don't tell") non porta a nulla se non si sa scrivere. In definitiva, un libro che non consiglierei a nessuno, tantomeno ad appassionati di fantasy, ma che si prende 2 e non 1 perché, se si hanno pochissime pretese e piace farsi trasportare dalle suggestioni più che dalla qualità della narrazione, potrebbe anche divertire. Per il resto, totalmente trascurabile: molto meglio giocare a D&D con gli amici.
Recensioni
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