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Il giardino delle mosche
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Il giardino delle mosche - Andrea Tarabbia - copertina
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giardino delle mosche

Descrizione

Il giardino delle mosche è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un'anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del Male.


Tra il 1978 e il 1990, mentre in Unione Sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, Andrej Čikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi più orrendi almeno cinquantasei persone. Le sue vittime – bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne – avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della società o non si sapevano adattare alle sue regole. Erano insomma simboli del fallimento dell'Idea comunista, sintomi dell'imminente crollo del Socialismo reale. Questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei più feroci assassini del Novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all'arresto. E fa di più. Osa raccontare l'orrore e il fallimento in prima persona: Čikatilo, infatti, in questo libro dice «io». È lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a raccontarci le sue pulsioni più segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. Il giardino delle mosche è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un'anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del Male.
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Dettagli

2023
17 febbraio 2023
336 p., Brossura
9788833319834

Valutazioni e recensioni

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Claudio
Recensioni: 5/5
Potente

Ho letto questo libro quasi 4 anni fa e ancora ho un ricordo vivido. Ammetto che mi ha tolto il sonno per più di qualche notte e mi ha a volte fatto leggere tra le dita della mano, come da piccoli i film dell'orrore. È un libro eccezionale. Forte, sfidante ma stupendo per chi è interessato all' analisi dell' umano.

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Recensioni: 5/5

Bello!

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AdrianaT.
Recensioni: 1/5
Giudizio sospeso

Emmanuel Carrère - L'avversario; Truman Capote - A sangue freddo; Levin Meyer - Compulsion, e ora Tarabbia: cronaca nera. Non mi ero mai veramente chiesta perché, a volte, scrittori di una certa levatura, sentano la necessità di rimestare nel torbido della vita di efferati assassini, riportando all'attenzione in forma di romanzo, lo scempio di cui sono stati protagonisti. E perché, come lettori, gli si dà retta? Morboso gusto del macabro per entrambi? Sono fatti reali e documentati, e sta tutto qui il disagio che ho provato avanzando nella lettura. Da tempo ero curiosa della scrittura di Tarabbia e questo è il primo romanzo (non reportage o saggio) che mi è capitato. Non avevo letto la sinossi - non lo faccio mai per rischio di odiosi spoiler - sapevo solo che si trattava della storia di un certo Andrej Čikatilo a me sconosciuto, di cui veniva raccontato cosa fosse e fece nella vita (mi interessa il genere biografia). Ma nel momento in cui mi sono resa conto di che vita, in effetti, si trattasse, prima di abbandonarne la lettura per un inedito, crescente malessere, mi sono interrogata sull'etica dello scrittore, e anche su quella del lettore: non ho trovato ancora risposta. Non sono di animo particolarmente sensibile né facilmente impressionabile; mi sono letta i dissacranti e iperbolici Moresco e De Sade senza particolari difficoltà: è pura letteraratura e ho saputo come affrontarla, come sarei stata in grado di affrontare il mostro di Rostov se fosse stato inventato da Tarabbia, e pure ne avrei apprezzato di più la sua scrittura - che in effetti è di qualità - come meriterebbe. Ma io continuo a chiedermi perché si sceglie di riesumare 'quei' corpi per farne un romanzo, quando la creatività, l'immaginazione e il talento narrativo di tali scrittori può attingere a ben altre ricchezze affabulatorie e incantatrici. Cercherò un Tarabbia più 'incantatore', se c'è.

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Conosci l'autore

Andrea Tarabbia

1978, Saronno

Andrea Tarabbia, nato a Saronno nel 1978, russista di formazione, è docente di letteratura comparata presso l’Università di Bergamo. Ha pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010), l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011), Madrigale senza suono (Bollati Boringhieri, 2019) e Il continente bianco (Bollati Boringhieri, 2022) candidato al Premio Strega 2023. Oltre a scrivere sulla rivista Il primo amore, pubblica articoli per Liberazione, Gli altri, Nazione indiana.

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