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Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra. Paul Scott, vincitore del Man Booker Prize, torna nelle librerie italiane con Il gioiello della corona, primo capitolo di The Raj Quartet: la sua opera più celebre, definita il Guerra e pace anglo-indiano, in una nuova, brillante traduzione.
«La straordinaria opera di Scott è al tempo stesso un'illuminante finestra su un momento storico fondamentale e una guida per il nostro presente turbolento» – The New York Times
«Una pietra miliare della narrativa postbellica» – The Times
«Un trionfo. "Il gioiello della corona" procede con forza, con urgenza. Oltre a essere un narratore di talento, il signor Scott usa le sue notevoli abilità tecniche per ritrarre un luogo e un tempo, una società e le sue disposizioni sociali, che ora sono storia » – The New Yorker
«È certamente uno dei più grandi lavori di Paul Scott ed è già stato stabilito come lui sia un romanziere raffinato e profondo» – Kirkus Reviews
India, 1942. La seconda guerra mondiale ha mostrato che l'Impero britannico non è invincibile: la frattura con l'India – il gioiello della corona imperiale – si sta facendo sempre più profonda e pericolosa, mentre gli indipendentisti ingrossano le loro fila. In questo clima carico di tensioni e contraddizioni vive la giovane inglese Daphne Manners, che si è da poco trasferita nella cittadina di Mayapore. Qui ha conosciuto il bellissimo Hari Kumar, ragazzo intelligente e colto che come lei è nato e cresciuto in Inghilterra, ma è indiano; per questo, i due sono costretti a tener segreto il loro amore. Una notte, dopo un incontro appassionato con Hari nei giardini di Bibighar, Daphne viene sorpresa da un gruppo di uomini e violentata: per la polizia, guidata dal sovrintendente Merrick, questa è l'occasione ideale per stringere il pugno di ferro sulla popolazione locale. A partire dalla missionaria Miss Crane, insegnante da sempre vicina alla causa indiana che si trova spiazzata e incapace di agire di fronte all'aggressività degli scontri, tutti i membri della comunità di Mayapore dovranno fare i conti con questo e altri crimini violenti. Amori, segreti, rivolte e complotti sullo sfondo di un affresco storico di grande impatto che mostra in maniera dirompente il razzismo, l'ingiustizia sociale ma anche la forte crisi politica e identitaria di due paesi dai destini intrecciati: India e Inghilterra, gioiello e corona, stretti nel soffocante abbraccio imperiale.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Può una storia "personale" rappresentare e come condensare in sè stessa un momento storico per tanti versi degno di memoria ? Cosa hanno a che vedere minuscole traiettorie individuali con l'incalzare roboante della Storia ? In questo romanzo Paul Scott si dimostra convinto che la tessitura della grande Storia è fatta di fili quasi invisibili e che con una sapiente architettura narrativa questa trama può venire alla luce. Il nocciolo della faccenda è il disprezzo razzista dei colonizzatori misericordiosi verso i colonizzati irriconoscenti; l'occupazione e lo svuotamento da parte degli inglesi di un Paese enorme e complesso amministrato da dentro bolle di atmosfera occidentale che si qualificano per ciò che escludono: il vociare ed accalcarsi dei colonizzati, in massa indistinta; il caldo feroce; i miasmi che salgono dai fiumi, dalle strade, dai corpi... Hari Kumar è il dramma, una specie di ecce homo che vive nella sua carne di indiano inglesizzato costretto a tornare in India per il fallimento del padre morto il deflagrare di un conflitto che può risolversi solo con la sua sparizione letterale, il suo cancellarsi. Lui non fa parte di quella folla indistinta, suo padre non lo ha preparato a questo; parla inglese meglio degli inglesi, i suoi studi sono superiori a qulli di quasi tutti i funzionari della corona che reggono la colonia, e poi si innamora, ricambiato, di una ragazza inglese... Scott accerchia la storia da raccontare in ondate successive attraverso punti di vista ed opinioni diversi, con uno stile che è via via da narratore "classico", da cronista, diarista, storico. Ne esce un romanzo straordinario, accuratissimo e vampiro: l'impresa succhiò il sangue da Scott, pretese la sua vita.
Non bisogna aver fretta leggendo questo romanzo, soprattutto perchè è solo il primo del "quartetto" di storie che descrivono l'abbandono forzato degli inglesi della loro colonia "gioiello della corona". La storia si dipanda lenta ed accurata, e va assecondata, cioè letta lentamente come forse non si usa fare più. "Passaggio in India" di Forster è precedente illustre ed inarrivabile, ma Scott trova comunque un suo registro narrativo e storico. Il romanzo merita lo sforzo di leggerlo, riserva soprese di buona e solida letteratura.
Per me è no: ripetitivo, ridondante. La storia non va da nessuna parte! L'ho trovato molto noioso tanto che, pur mancandomi poche pagine alla fine, ho deciso di abbandonarlo. Peccato perchè poteva essere interessante.
Recensioni
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