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Anno edizione: 2024
Anno edizione: 2024
Libro presentato da Elena Stancanelli nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2025.
Libro vincitore del Premio dell'Unione Europea per la Letteratura 2025Libro vincitore del Premio letterario Mario La Cava 2025Libro vincitore del Premio Manzoni al romanzo storico 2024
È ingenua, ma il suo sguardo sbilenco vede ciò che gli altri ignorano. È vulnerabile, ma resiste alla ferocia del suo tempo. È un personaggio letterario magnifico. La voce di Redenta continuerà a risuonare a lungo, dopo che avrete chiuso l’ultima pagina.
Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?
Intenso, coraggioso, I giorni di Vetro è il romanzo della nostra fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte allo scandalo della Storia.
Hanno detto de Il valore affettivo:
«L’autrice procede con voce sicura nel dipanare il filo dei ricordi, con autenticità, senso del ritmo e padronanza di tempi». Viola Ardone
«Nicoletta Verna ha scritto un romanzo familiare di rara intensità che affonda nell’enigma di un sentimento di colpa senza redenzione». Corrado Augias
«Una penna che controlla perfettamente trama e personaggi». Valeria Parrella
Proposto da Elena Stancanelli al Premio Strega 2025 con la seguente motivazione:«È un Noi che regge e scioglie il romanzo di Nicoletta Verna. In un intreccio di folgorante efficacia, la scrittrice consegna passioni e ferocia alla comunità, il paese, il tempo. Non è l’individuo ma il mondo a essere sradicato dalla violenza cieca e irrazionale della guerra. Con una scrittura piena di echi e di luce – c’è la magia di Tonino Guerra, il suo candore e la grazia, in questa lingua ibridata dal dialetto romagnolo – Nicoletta Verna si infila nella tradizione immaginifica di Elsa Morante. Se Redenta, la protagonista, è una Ida Ramunno che, nonostante l’incantamento e la scarogna, riesce a sbaragliare l’orrore, Bruno è una specie di Nino di incontenibile vitalità e coraggio, ma anche sorprendente nella capacità di amare. Intorno a loro si aggira attonita un’umanità piegata dalla fame e dall’angoscia, che arranca dentro quello scandalo. I giorni di Vetro è un romanzo con una voce potente che sa mettersi al servizio di una trama impossibile da dimenticare. Che non molla il lettore fino all’ultima pagina, all’ultima riga, all’ultima frase: “Sono io. Sono viva”. Perché per quanto si precipiti nel buio, da qualche parte c’è sempre una luce e da quella parte, sembra dire Nicoletta Verna, bisogna guardare.»
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
I giorni di vetro è un romanzo intenso, che mi ha coinvolto emotivamente fino all'ultima pagina, ambientato durante gli anni bui del fascismo e della guerra; racconta la storia di una ragazza fragile, ma piena di forza nascosta. La protagonista affronta momenti difficili, come il dolore, la violenza fisica, la paura e la solitudine, ma riesce piano piano a riscoprire sé stessa grazie alla sua forza ingenua e primordiale. e a riscattare tutte le donne vittime di atti di violenza. Lo stile è semplice, ma profondo, e permette al lettore di immedesimarsi nei sentimenti dei personaggi. Consigliato a chi ama le storie vere e crude, ma che alla fine sono foriere di speranza.
I giorni di Vetro rimarrà per molto tempo uno dei migliori libri da me letti negli ultimi anni. La violenza del fascismo è brillantemente descritta nella figura di Vetro, sadico e feroce, inutilmente e disumanamente crudele, come del resto è stato il Ventennio e chi ne è stato protagonista. E a controbilanciare il Male vero, la Verna costruisce pagina dopo pagina dei personaggi straordinari e puri, veri, bellissimi. In primis e sopra a tutti proprio la Redenta, la purina. Sciancata e silenziosa, trattata da tutti come demente, ma con una purezza e una limpidezza d'animo unica, associata al coraggio di resistere e attaccarsi alla vita, nonostante tutto. E poi Bruno, personaggio cardine ed eroe della vicenda, onesto, fermo sui suoi ideali e inamovibile, capace di un amore vero e devoto che rimarrà vivo fino alla fine. La storia si risolve nelle ultime pagine, con un finale totalmente inatteso, ma che scioglie tutti i dubbi e gli interrogativi del lettore. Non gli irrisolti dei diversi personaggi che resteranno per sempre ignari della verità. Rimane l'amaro dell'ingiustizia e il senso di impotenza contro la fatalità della vita e della storia. Come dice la stessa autrice al termine del romanzo riguardo ai fatti narrati "non c'è niente di vero, eppure non c'è niente di falso". Un romanzo profondo. Indimenticabile.
Crudo fino a disgusto Tanto è portatore di storia e verità Le lacrime e il pugno finale allo stomaco La storia andrebbe raccontata attraverso libri così
Recensioni
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