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sono un'amante del genere horror in qualsiasi ambito e qui ho ricevuto la mia bella dose di sconcerto giornaliera... un capitolo al giorno che ti regala quella lieve sensazione di nausea verso l'umanità, solo che certa gente riesca a pensare a certe porcate fa riflettere sulla natura... forse siamo tutti malati di mente ed i più si costringono, fortunatamente, a fare i bravi?
Inaugurando una collana ormai celebre come quella di Stile Libero, questo libro rappresenta una piccola rivoluzione per l'Einaudi: con esso, questa casa editrice, generalmente conservatrice e ancorata ad un ideale nobile di letteratura, aveva lo scopo di svecchiarsi e di fare proselitismo tra i più giovani attraverso un genere-quello pulp e horror- che nel cinema aveva avuto enorme successo (in Italia Dario Argento e Bava, in USA Tarantino). In questa operazione dichiaratamente commerciale dal suo curatore, Brolli, un ruolo significativo è dato dallo stile: azioni che si susseguono senza una logica , sintassi disordinata, dialoghi ripresi dalle serie TV Americane, influenza di fumetti . Molto interessante, in questa nuova edizione, la postfazione di Emanuele Trevi, che giustamente ricerca le fonti di influenza degli scrittori di questo libro, che, da allora, per gli addetti ai lavori sono semplicemente noti come 'Cannibali'.
Bisogna fare un distinguo. Tranne Ammaniti, il cui racconto è impeccabile come sempre, quasi tutti gli altri viaggiano su una mediocrità con picchi di scadenza e di banalità. Detto ciò, rimane un cult che merita di essere letto.
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