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Alla soglia degli 80 anni, il titolale di una delle più longeve orchestre Jazz ha dettato le sue memorie, coadiuvato dal giornalista e critico musicale Albert Murray. L’impostazione dell’autobiografia è stata di raccontare solo la sua carriera musicale, cioè l’Autore ha deciso di evitare gli argomenti più personali ed il ricordo dei contrasti avuti con altri musicisti o con la critica musicale. Interessante è la prima parte, dedicata agli anni giovanili nella cittadina natale di Red Bank, all’apprendistato come pianista ed organista, all’esperienza negli spettacoli itineranti di vaudeville, gli sforzi profusi per entrare nel gruppo musicale dei Blue Devils prima e nell’orchestra di Benny Moten poi, fino alla titolarità di un’orchestra propria, nata con musicisti di Kansas City, ambiente musicale vivacissimo all’epoca. La parte centrale del libro si riduce a raccontare tutta la serie di ingaggi e tournee che Count Basie ha avuto per decenni, con crescente successo negli USA, in Europa e nell’Estremo Oriente. In evidenza sono le numerose collaborazioni avute nella sua carriera, in particolare con i più grandi cantanti americani, da Frank Sinatra ad Ella Fitzgerald, da Bing Crosby a Billie Holliday, da Tony Bennett a Sarah Vaugham, senza trascurare quelle con Duke Ellington e con il comico Jerry Lewis. Già cardiopatico, William “Count” Basie, non ebbe la soddisfazione di vedere pubblicata la sua autobiografia, perché scomparve un paio di mesi prima, quando le bozze erano ancora presso l’editore. Un libro per appassionati di Jazz, ma non solo.
La 'Count Basie Orchestra' è stata una delle più importanti orchestre della storia del jazz. Questo bellisimo e monumentale libro (oltre 500 pagine) ne racconta la storia e non solo. L'autobiogra di Basie (scritta insieme ad Albert Murray, uno dei più autorevoli giornalisti americani di jazz), fondamentale per tutti gli appassionati cultori della musica jazz, tradotta e pubblicata in Italia da Minimum Fax, è una delle poche testimonianze bibliografiche redatte in italiano.
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