Mentre Il secondo album di Ida Sand prodotto dall’etichetta ACT, “True Love”, è stato un atto d’amore verso la sua famiglia - un omaggio a suo marito Ola Gustafsson e alla figlia neonata - il suo terzo cd, “The Gospel Truth", rappresenta un ritorno alle sue radici con una combinazione di influenze europee e americane. “The Gospel Truth" vede infatti la cantante svedese ritornare sulla scia del suo debutto per la ACT del 2007, “Meet Me Around Midnight”, che ha catturato gli ascoltatori con il suo suono unico “intriso di blues, pieno di gospel, scosso dal jazz e contagiato dal soul" (Jazz Thing). La carriera di Ida Sand è iniziata nel coro della chiesa. Suo padre era un noto cantante lirico svedese e sua madre è ancora oggi un’organista di chiesa. Ida ha imparato a suonare il violoncello e il pianoforte e ha iniziato acantare nei cori a partire dall'età di otto anni. Il suo bagaglio musicale è fondato sulla conoscenza dei cori scandinavi, ma è stato profondamente influenzato dal gospel e dal soul. L’album contiene brani dei suoi eroi d’infanzia come Nina Simone, Sam Cooke, Donnie Hathaway e Stevie Wonder, ma anche pezzi che hanno fatto parte della sua adolescenza come Like A Prayer di Madonna, Have a Little Faith di John Hiatt e I Wanna Know What Love Is dei Foreigner. La vitalità dell’album è arricchita dalla partecipazione di ospiti speciali come il trombonista Nils Landgren (che ha anche prodotto l'album insieme a Siggi Loch), Joe Sample, il grande batterista Steve Gadd e il cantante e chitarrista Raul Midón. Una vera sorpresa è poi il coro senza cui ovviamente un album del genere non sarebbe stato possibile. Per l’occasione è stato infatti creato l’ACT Jubilee Singers a cui hanno partecipato Jeanette Kohn, Sharon Dyall, Rigmor Gustafsson e Jessica Pilnäs.
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