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scheda di Bellofiore, R., L'Indice 1994, n. 6
In questo libro, che fa parte delle pubblicazioni della Fondazione Adriano Olivetti, Giorgio Brosio si pone il compito di esporre, in un linguaggio piano e non tecnico, come sono nati e si sono evoluti, cosa sono e come funzionano, i sistemi federali. Il tema, si sa, è di attualità, e iniziano a fiorire le pubblicazioni (come mostra in questa stessa pagina un'altra segnalazione). È perciò benvenuto lo sforzo di andare alle radici della problematica del federalismo, per consentire di valutarne eventuali benefici e possibili svantaggi. L'analisi storica e istituzionale si concentra soprattutto su Stati Uniti, Svizzera, Canada, Australia e Germania. L'evoluzione dei sistemi federali mostra come si sia passati da una prima fase in cui prevaleva il modello "integratore" - dove, cioè, il federalismo andava a costituire nuove entità statuali più ampie e più forti - a una seconda fase in cui inizia a prevalere la tendenza contraria alla "disintegrazione", o decentralizzazione di stati unitari nelle loro diverse componenti (l'esempio recentissimo è qui il Belgio). Tra l'una e l'altra fase si situa l'età d'oro della centralizzazione, il secondo dopoguerra sino agli anni sessanta, che ha visto la crescita del settore pubblico - e, si potrebbe aggiungere, il diffondersi di un generale benessere, di tassi di crescita prima e dopo sconosciuti, di elevata e stabile occupazione. Brosio ha cura di sottolineare le tensioni soggiacenti al modello federale, in bilico perenne tra la trasformazione in stato unitario e la frammentazione senza via di ritorno. A favore del federalismo sta una possibile maggiore aderenza a situazioni e gusti differenti, soprattutto sul terreno del rispetto dei diritti individuali e delle diverse peculiarità culturali. È però possibile che il sistema degeneri in egoismi sociali, o in conflitti etnici. A spiegare il fatto che il pendolo si sia spostato da una domanda di centralizzazione a una domanda di federalismo stanno, per esempio, anche elementi di rivolta fiscale, la riduzione dei guadagni attesi dalla redistribuzione e una volontà di differenziazione e separazione.
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