L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2013
Promo attive (1)
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Questo libro si rivolge al mondo anglosassone e cerca di spiegare la grande crisi che è iniziata nel 2007. L'autore analizza questa crisi con l'occhio della "ideologia" liberale. La sua analisi è in parte condivisibile. L'autore, per esempio, attribuisce questa crisi anche ad un eccesso di regolamentazione ma anche a quel senso di impunità, "dovuto non alla mancanza di regole ma alla mancanza di punizioni". Scrive: "Dentro e intorno alle banche si aggireranno sempre persone avide. Dopotutto, queste stanno dove sono i soldi, o dove si suppone che siano. Gli avidi, però, commettono frodi o negligenze soltanto se percepiscono che è improbabile che le loro violazioni vengano notate o severamente punite. La mancata applicazione dei regolamenti - cioè della legge - è stato uno degli aspetti più inquietanti degli anni successivi al 2007. Negli Stati Uniti, l'elenco delle persone incarcerate per il loro ruolo attivo nella bolla immobiliare, e in tutto ciò che ne è seguito, è ridicolmente breve...Le agenzie che avrebbero dovuto perseguire le frodi hanno funzionato malissimo. Il risultato è che pochissimi malfattori sono stati portati in giudizio e hanno ricevuto condanne significative." Un dato che mi ha colpito è che "nel 1970 l'1 per cento più ricco delle famiglie americane possedeva il 9 per cento del reddito, nel 2007 ne deteneva il 24. E nei tre anni di crisi che sono seguiti, la loro ricchezza è calata meno del 4 per cento." In Italia, sicuramente è andato peggio e questo non va bene, come non va bene la disoccupazione giovanile, il precariato, i bassi salari, lo smantellamento dello stato sociale e altro ancora.
Recensioni
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore