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Il nome della rosa (2 DVD) di Jean-Jacques Annaud - DVD
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Estratto

Descrizione


Nell'autunno del 1327 un monaco giunge in un'abbazia benedettina dell'Italia centrale, accompagnato da un novizio, per partecipare ad un incontro diplomatico fra i poveri francescani e i ricchi domenicani, guidati da un ferocissimo inquisitore. L'abbazia è però scossa da una misteriosa serie di delitti, su cui il monaco è chiamato a far luce.
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Dettagli

The Name of the Rose
Francia; Italia; Germania
1986
DVD
2
Vietato ai minori di 14 anni
7321958396216

Informazioni aggiuntive

Warner Home Video, 2015
Warner Home Video
125 min
Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1)
Italiano; Inglese
1,85:1 Wide Screen

Valutazioni e recensioni

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Ernesto
Recensioni: 5/5

Un film superlativo! Com'è superlativo il doppiaggio di Riccardo Cucciola, la voce narrante di Adso da vecchio. Un prologo e un epilogo da pelle d'oca!

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Mr Gaglia
Recensioni: 5/5

Il Nome della Rosa, diretto da Jean-Jacques Annaud, è abbondantemente sopra la sufficienza perché è molto fedele al romanzo di Umberto Eco. E scusate se è poco. All'inizio, la macchina da presa sembra timida; offre un campo lungo per cominciare a individuare le facce e le abitudini dei 2 personaggi principali, Guglielmo Da Baskerville e il suo novizio Adso, riprendendo in maggior frequenza il paesaggio desolato e freddo che caratterizza il nord del Belpaese. Man mano che si procede, le inquadrature diventano magistrali e maestose, degne di un grande regista. La storia è narrata molto bene anche grazie alla straordinaria interpretazione di Sean Connery. Attorno ai protagonisti un universo di personaggi curiosi tutti ben delineati, tutti ben interpretati: il sornione e politico abate Abbone, Salvatore ex servo della gleba, demente ma non stupido, l'imperscrutabile Malachia bibliotecario. L'untuoso Berengario-aiuto bibliotecario; il lussurioso e ribelle Remigio da Varagine. Deludente invece Ubertino da Casale e Michele da Cesena: forse proprio per la necessità di sintesi di tematiche, forse perché per chi li ha studiati e analizzati vederli muoversi sul grande palco del libro crea un'emozione speciale, ma non ripetibile. Non sullo schermo. La difficoltà della sceneggiatura nel maneggiare la materia storico e filosofica diventa evidente nel personaggio di Bernardo Gui. Questo sì un grosso passo falso. Comunque, in conclusione, Annaud ha costruito un'opera corretta, intrigante e visivamente molto bella.

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Davide
Recensioni: 3/5

Dall'ironico e furbetto romanzo postmoderno di Eco, un onesto film d'intrattenimento con una bella bella fotografia e di una messinscena gotica e suggestiva, un po' claudicante nella narrazione e nel montaggio, con un retrogusto hollywoodiano ( la morte provvidenziale del villain, il finale a tarallucci e vino) che smentisce gli intenti di elaborare un giallo cupo e serrato. Memorabile comunque il sempre magnifico Sean Connery in abito francescano.

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Jean Jacques Annaud

1943, Juvisy-sur-Orge

Regista e sceneggiatore francese. Inizia a dirigere spot pubblicitari alla fine degli anni ’60. Il suo primo film Bianco e nero a colori (1976), ispirato alle esperienze vissute in prima persona nell’esercito francese nell’ex colonia del Camerun, ottiene il premio Oscar come migliore film straniero. Dopo Hot Head (1979), con La guerra del fuoco (1981) consolida la sua fama di autore eccentrico raccontando una visionaria avventura preistorica. Dirige poi l’adattamento del bestseller di U. Eco Il nome della rosa (1986), miliardaria superproduzione paneuropea che ratifica il suo prestigio. Nel 1988 è la volta di L’orso, uno strano esperimento narrativo in cui si racconta, necessariamente senza parole, l’amicizia tra due animali. Ancora un brusco capovolgimento nel 1991, con L’amante, sensuale...

Sean Connery

1930, Edimburgo

Attore scozzese. Dopo essere apparso in diversi film con ruoli di secondo piano, su indicazione di Ian Fleming, creatore di James Bond, ottiene la parte del protagonista in Agente 007 licenza di uccidere (1962) di T. Young. Il film ha un notevole riscontro di pubblico e il personaggio acquista enorme popolarità con i successivi Agente 007, dalla Russia con amore (1963), sempre diretto da T. Young, e Agente 007, missione Goldfinger (1964) di G. Hamilton. Il successo della serie, della quale è protagonista in altri due episodi, oscura quasi la sua interpretazione in Marnie (1964) di Alfred Hitchcock. Nel frattempo – dividendosi tra la Gran Bretagna e Hollywood – si accosta al genere drammatico in La collina del disonore (1965) di Sidney Lumet e poi alla commedia in...

Michael Lonsdale

1931, Parigi

Nome d'arte. di Alfred de Turris, attore francese. Di madre francese e padre inglese, esordisce nel 1956 sul grande schermo dopo studi di recitazione e lavori teatrali. Dotato di una faccia seriosa e assorta, spesso incorniciata da barba e baffi, con una corporatura tozza, si candida a specifici ruoli di caratterista internazionale interpretando decine di parti secondarie o da antagonista quasi sempre in sintonia e funzionali al resto del cast. In Francia lo sfruttano tra gli altri F. Truffaut in La sposa in nero (1968) e Baci rubati (1968), A. Resnais in Stavisky il grande truffatore (1974) e L. Buñuel per Il fantasma della libertà (1974). Fra le produzioni in lingua inglese si segnalano i lavori di J. Losey Galileo (1974), Una romantica donna inglese (1975) e Mr. Klein (1976). È anche l’antagonista...

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