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I guanti del Barone o La storia di Amy - Louisa May Alcott - copertina
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Descrizione


Louisa May Alcott (1832-1888) deve la sua immensa popolarità al romanzo "Piccole donne" (1868), ma dall'inizio della sua carriera e fino alla prima metà degli anni Settanta scrisse storie gotiche e thriller pubblicati anonimamente o con lo pseudonimo di A. M. Barnard. Uno dei pochi racconti di questo genere riconosciuti in vita dall'Autrice è "I guanti del barone" (The Baron's Gloves), uscito anonimo a puntate sul settimanale "Frank Leslie's Chimney Corner" nel 1868 e ristampato molti anni più tardi nella raccolta "Proverb Stories" (1882). Tutto l'intreccio di questo racconto ruota intorno a un equivoco sull'appartenenza di un paio di guanti ritrovati a Coblenza. Concepito come un eccentrico marivaudage entro la cornice di un travelogue fra Germania e Svizzera, ha un significato particolare nel percorso della scrittrice, è una sorta di ponte, di passaggio, tra il thriller gotico e "Piccole donne", mediato dalle esperienze della Alcott nel suo primo viaggio in Europa, come infermiera e dama di compagnia di Anna Weld. Con il saggio introduttivo "Un paio di guanti per Louisa May Alcott" di Marco Catucci.
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Dettagli

2018
19 novembre 2018
144 p., ill. , Brossura
9788872743508

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Gwen1984reader
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I guanti del Barone, qui tradotto dalla bravissima Elisabetta Parri, è forse uno dei primi testi di Louisa May Alcott che mostra la sua “doppia anima” da scrittrice. Se da un lato Louisa recupera l’espediente di un mistero da risolvere – qui rappresentato da un paio di guanti senza proprietario –, dall’altro prende le distanze dai toni sensazionalistici e sorride di quegli stessi stratagemmi del filone a tinte fosche in cui si era già cimentata così bene (pensiamo al cupissimo "Un lungo fatale inseguimento d’amore"). Come spiegato nella prefazione, questa storia esplora una dimensione stilistica più intima e personale della Alcott, che decide di attingere dal proprio bagaglio di esperienze. Nello specifico è il viaggio in Europa con l’ereditiera Anna Weld, che Louisa accudisce e accompagna per lavoro, a fungere da spunto. La trama ruota infatti intorno a due cugine inglesi, Helen e Amy, che seguono il proprio zio tra Germania e Svizzera. La più giovane, Amy, esprime il desiderio di un’avventura che possa movimentare la loro tranquilla vacanza. Ed ecco che si troveranno a indagare su un paio di guanti maschili, rinvenuti sul balcone della stanza d’albergo in cui alloggiano a Coblenza, e soprattutto sul proprietario di essi. L’ironia è una delle chiavi di interpretazione delle vicende narrate, che mescolano la parodia del genere gotico (anche qui si citano i romanzi di Ann Radcliffe, proprio come ne L’abbazia di Northanger di Jane Austen; inoltre sia Helen che Amy sono due appassionate lettrici) con la commedia dei sentimenti. I ritratti di Helen e Amy anticipano le sorelle March e i loro vezzi, desideri e difetti, così come tra i giovani personaggi maschili si nasconde il prototipo di Laurie (ispirato da un’amicizia che Louisa strinse con Ladislas Wisniewsky, durante il soggiorno con la Weld a Vevey). In sintesi un volume delizioso, imperdibile per le fan della Alcott.

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Louisa May Alcott

1832, Germantown (Pennsylvania)

Louisa May Alcott nasce, seconda di 4 sorelle (Anna, Elizabeth e May), in Pennsylvania il 29 novembre 1832, nel giorno dell 33.mo compleanno del padre, Amos Bronson, che tentò, nel 1842, l’esperimento comunitario di Fruitlands, ironicamente rievocato in Giovanili furori trascendentalisti (Transcendental wild oats, 1873).Amica della famiglia di Ralph Waldo Emerson e di Henry David Thoureau, fu infermiera durante la Guerra Civile Americana. Pubblica il suo primo libro, Flower Fables, a 22 anni. È famosa in tutto il mondo per il romanzo Piccole Donne del 1868 (scritto tra maggio e luglio di quell'anno nella Orchard House al 399 di Lexington Road a Concord, Massachusetts, da allora chiamata "Home of Little Women" e ancor oggi visitabile) cui fecero seguito altri tre libri della...

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