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scheda di Cortassa, G. L'Indice del 2000, n. 06
A distanza di quattro anni dalla comparsa del libro quinto della Guida della Grecia di Pausania, la collana "Scrittori greci e latini" della Fondazione Lorenzo Valla propone ora il sesto, che con il precedente costituisce un unico blocco tematico, dedicato all'Elide, e ad Olimpia in particolare. Con la pubblicazione di sei volumi su dieci, prende così decisamente corpo l'ambizioso progetto della benemerita collana di pubblicare l'intera opera di Pausania, affidato alla direzione di Domenico Musti e Mario Torelli. Fonte inesauribile di dati e notizie su luoghi, opere d'arte, artisti, siti e leggende della Grecia antica, l'opera del Periegeta è da sempre oggetto di intensa attenzione, e di controversa valutazione, da parte di storici, archeologi e storici dell'arte, ma è tutt'altro che priva di interesse anche per lo studioso della civiltà letteraria della Grecia antica. Pausania è, per molti aspetti, espressione genuina di quel culto della Grecia classica che costituisce uno degli aspetti più vistosi della cultura dell'età degli Antonini e, sul versante greco, si tinge spesso di uno spiccato orgoglio nazionale, ben comprensibile in un'epoca di assolutismo e di soggezione politica ma non culturale del mondo ellenico. Così, se lo storico dell'arte e l'archeologo possono a buon diritto scandagliare e interrogare a fondo il testo per trarne notizie o conferme e per vagliarne l'attendibilità, lo studioso delle letterature classiche potrà, altrettanto legittimamente, prescindere da un esame capillare e settoriale dei dati, delle notizie e dell'utilizzazione delle fonti per cercare di cogliere lo spirito e le sollecitazioni culturali che animano nel complesso la redazione dell'opera; potrà esimersi dal valutare lo spirito critico con il quale Pausania riferisce fatti, miti e leggende legati ai luoghi e alle opere che descrive per intendere piuttosto il senso di un recupero del passato - storico o mitico, più o meno accuratamente indagato, non importa - che in diverse forme accompagnerà ancora per secoli, nella tarda antichità, nel Medioevo e oltre, la cultura greca, influenzandone, o condizionandone, in vario modo forme letterarie ed espressioni linguistiche.
Il libro sesto, in gran parte occupato dall'ampia rassegna delle statue dei vincitori degli agoni olimpici e di altre statue onorifiche dedicate a personaggi illustri nel santuario di Olimpia, è non solo uno dei più preziosi dal punto di vista antiquario e storico, ma anche uno di quelli che offrono gli spunti migliori per un giudizio critico sull'intellettuale, sul letterato e sullo scrittore nel suo contesto culturale. In quel lungo, puntiglioso, meticoloso elenco di eroi e di glorie della Grecia, arricchito da una fitta trama di notizie storiche, miti, tradizioni e leggende, è senz'altro meno difficile che altrove cogliere il commosso sentimento del passato che vive pur dietro un'esposizione sempre sobria e assai controllata, studiatamente semplice e lontana dal patetico come da ogni eccesso della retorica, a tratti persino monotona.
Il testo critico della nuova edizione, curato con esemplare rigore filologico, e la puntuale ma sempre accessibile traduzione italiana a fronte costituiscono in pari tempo un indispensabile punto di riferimento per lo studioso e lo specialista e un invito alla lettura per un pubblico ben più vasto, che certamente un'opera come questa è in grado di attrarre e di interessare. L'introduzione e il dotto e ricco commento, di taglio prevalentemente storico-antiquario, non trascurano peraltro né gli aspetti strutturali e più propriamente letterari dell'opera né i problemi filologico-testuali, mai elusi a garanzia della solidità del testo e dell'inerpretazione offerti al pubblico. Sussidi preziosi per tutti sono l'ampia e aggiornata bibliografia, gli indici - dei nomi propri di personaggi storici e mitici e di divinità, dei nomi etnici e geografici, di altri nomi propri (santuari, istituzioni, feste, monumenti, edifici, opere letterarie, ecc.) - e diciassette tavole appositamente disegnate da Roberto Ricciotti.
Guido Cortassa
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