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cara valentina, lascia che ti spieghi una cosa... massimo rispetto per la tua amica, ma non mi sembra che margherita abbia scritto un inno al suicidio, nè che sia un'ode a quei problemi, che non possono più definirsi adolescenziali, ma sfociano nella psicopatia vera e propria. Detto questo, margherita ha uno stile nello scrivere che pochi alla sua età hanno. riesce a cogliere in modo cinico e spesso anche comico, quello che i sedicenni di oggi stanno diventando. pseudo adulti, in grado di leggere pagine e pagine di riviste sportive e di tendenza, e non più capaci di distinguere Dante da Leopardi. questo non per sottolineare quanto margherita sia bella e brava, ma per farti vedere un altro aspetto di questo libro, che non è la semplice "guida al suicidio", come hai lasciato intendere, ma una filippica contro chi di questa generazione fa un fascio unico, unendo autoironia (capitolo su come diventare nirvana-dipendenti) e riflessione (nel ridicolo capitolo sui ragazzi fashion, emerge una generazione ignorante da far paura). Forse il suo errore è quello di scrivere senza smussare il cinismo ironico di cui la sua scrittura è intrisa. Ma i lettori del suo blog lo sanno: non sarebbe più Maggie.
Brava Margherita!!!quando ho comprato quel libro ero in un periodo molto negativo per me e invece leggendolo ho imparato a riconoscere,ironizzare e "farmi piacere di più" anche le cose che non amavo in me stessa! fra l'altro penso in riferimento al commento di "Valentina" che le allusioni al suicidio e cose simili non vanno lette in chiave letterale anche perchè mi sembra piuttosto evidente che questo sia un libro in gran parte "umoristico", chiunque saprebbe riconoscerlo! so bene per esperienza quanto la vita di un "adolescente introverso" possa essere a volte difficile ( e può esserlo davvero,credete) e invece bisogna riconoscere che spesso dietro chi si sente un po'diverso c'è qualcosa di più che uno "sfigato" o un "perdente" come troppe volte veniamo bollati senza pietà...
Io ho trovato questo libro davvero buono. E' scritto in modo scorrevole e simpatico, adatto ai giovani. Mi è piaciuto un sacco come Margherita affronta la sua situazione e la espone agli altri, che siano essi "Adolescenti introversi" o quelli definiti fighi. Ci fa capire che in fondo non c'è alcun bisogno di essere fighi, anzi! Rende le tendenze ridicole e inutili; le stravaganze delle stupidità e ci si rende conto che essere introversi, in fondo, non è così male...
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