L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
Questo volume nasce all'insegna della complessità: per l'iniziativa di cui è parte, per gli obiettivi e l'impostazione. Fare la differenza è infatti la prima tappa del progetto Mnemosine, volto a ripercorrere esperienze significative del passato sindacale unitario, per "inventarci qualcosa di nuovo, oggi che frammentariazione e precarietà del lavoro, nuove disparità (fra generazioni, fra generi, fra nativi e migranti) sfidano la coesione sociale". A ciò dovrebbe seguire una tappa di coinvolgimento dei giovani al fine di realizzare momenti di formazione sindacale, per cui è previsto l'utilizzo della pubblicazione. Quest'ultima è costituita, oltre che dal volume, da due dvd: uno che raccoglie le testimonianze integrali, parzialmente riprodotte nel testo, e le biografie degli intervistati; l'altro il filmato Lottatrici. L'esperienza dell'Intercategoriale donne Cgil, Cisl, Uil 1975-1986, realizzato nel 2006 dal regista Gianluca De Serio.
Impegnativo è stato l'assemblaggio del testo, che consta non soltanto di materiali eterogenei, ma anche di strumenti utilissimi, quali le cronologie (preziosa la cronologia delle donne che ricostruisce le tappe di una vera e propria storia a parte), gli indici e una bibliografia essenziale. Questa messe di materiali è tenuta insieme da un io narrante, la curatrice del volume Nicoletta Giorda, che ricorre ad alcuni artifici tipografici (colori e caratteri) per differenziare le tipologie dei materiali del racconto. Argomento del volume è la ricostruzione e il ripensamento, a trent'anni circa di distanza, di quella singolare esperienza, nata nel 1975 nel clima dell'unità sindacale, tra donne di diversa appartenenza categoriale e in collegamento con i gruppi femministi torinesi.
Grazie anche al contributo critico di alcune protagoniste, emergono con chiarezza i punti salienti di quell'esperienza. Innanzitutto l'esigenza di far entrare nella tematica sindacale i problemi della condizione della donna; poi la scoperta di un terreno comune su cui, come si legge in una lettera del 25 marzo 1977, "come donne, è possibile lottare unitariamente qualsiasi sia l'organizzazione di appartenenza", superando ogni tipo di differenza, tra impiegate e operaie, tra delegate e non, tra lavoratrici e casalinghe; la scelta di operare nelle "Zone", ossia l'apertura dai luoghi di lavoro al territorio, dove più facile è l'incontro con le donne e la possibilità di organizzare la lotta sindacale. Come ricordano molti testimoni, momento dirompente fu il 1° maggio 1977 in cui, forzando il servizio d'ordine sindacale, una donna dell'Intercategoriale salì sul palco e lesse un intervento, a nome del Movimento delle donne. A distanza di anni i dirigenti sindacali maschi guardano a quel gesto con immutato disappunto, mentre per le protagoniste fu un atto carico di significato simbolico, che diede la prova della visibilità delle donne organizzate, ma fu anche, come è stato osservato, "la scoperta che la maggior efficacia dell'Intercategoriale si aveva quando si agiva come parte del Movimento delle donne, dentro e fuori del sindacato".
È però la sconfitta alla Fiat nell'ottobre 1980, che prelude alla fine dell'unità sindacale, a segnare un cammino in salita per l'Intercategoriale donne. Esso infatti, pur realizzando negli anni ottanta iniziative importanti, quali il coinvolgimento delle strutture sindacali a difesa della legge 194 sull'aborto e in particolare il convegno internazionale "Produrre e riprodurre" nell'aprile 1983, subisce le pressioni delle segreterie confederali per lo smantellamento della struttura unitaria. Problematiche sono le pagine finali del volume, in cui alla memoria si unisce il giudizio formulato di recente dalle protagoniste e dai responsabili sindacali di allora: all'inevitabile ripiegamento sull'impegno quasi esclusivamente femminista delle prime fa da contraltare, da parte di molti dirigenti maschi, la convinzione che si sia trattato di un'esperienza eccentrica al sindacato, e di conseguenza una sostanziale riconferma delle decisioni prese allora. Dora Marucco
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore