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recensioni di Mosca, U. L'Indice del 2000, n. 01
Pubblicato in occasione della personale dedicata a Joe Dante dalla 52a edizione del Festival di Locarno, questo volume rende omaggio, in modo organico e approfondito, a uno degli autori più lucidi del cinema americano degli ultimi vent'anni, regista di opere come Gremlins (1984), Matinée (1993), La seconda guerra civile americana (1997) e Small Soldiers (1998).
Uscito da quella ricca scuderia di autori (tra gli altri: James Cameron, Jonathan Demme, John Sayles, Ron Howard, Jonathan Kaplan) che è la seconda sfornata dell'imponente attività di Roger Corman scopritore di talenti e produttore (è del 1970 la creazione della sua New World Pictures), Dante rappresenta quella particolare tendenza di un certo cinema americano a conciliare la spettacolarità delle storie e della messa in scena con un discorso dai toni politici sull'America contemporanea e sulla Storia americana degli ultimi decenni.
Nato nello stesso anno di Steven Spielberg (il 1946) e cresciuto negli anni cinquanta, Dante non ha mai nascosto la folgorazione provata, a sette anni appena, per i film di fantascienza visti sul grande schermo. Erano gli anni del boom televisivo e delle grandi serie per il piccolo schermo, con il programma di classici dell'horror intitolato "Shock Theatre", all'interno della quale le ultime generazioni potevano misurarsi per la prima volta con ope-
re fantastiche come Dracula, Frankenstein, L'uomo invisibile. Nello stesso periodo Dante coltivava serie ambizioni di collaborazione con le riviste di horror per appassionati e cultori del genere, dimostrandosi lettore ed estimatore di quei prodotti culturali in cui evidente è l'urgenza di conciliare i gusti e la curiosità di un pubblico giovane con una concezione dell'espressione artistica basata sulla provocazione e sull'allargamento della sfera del visibile e del rappresentabile. Così, quelli che erano stati gli orizzonti tematici e il respiro culturale delle passioni giovanili sono diventati ben presto una traccia ricorrente nei film di Joe Dante, già a partire dall'esordio datato 1976, quell'Hollywood Boulevard che è subito diventato un modello circa le modalità di produzione di opere a basso budget nella Hollywood degli anni settanta.
Partendo da un saggio di Franco La Polla intorno agli effetti prodotti dalla cultura degli anni cinquanta sull'immaginario americano dei decenni seguenti, e proseguendo con un intervento di Dave Kehr volto a collocare i film di Dante nell'ambito della New World Pictures cormaniana, il volume si struttura attraverso una lunghissima intervista rilasciata a Krohn e Rosenbaum dallo stesso autore, organizzata secondo la cronologia dei film.
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