Il volume racconta l'era mitica della “Hollywood sul Tevere”, gli anni d'oro di Cinecittà, quando Roma era la vera capitale del cinema e quando i divi americani sbarcavano dalle passerelle dell'aeroporto di Ciampino e passeggiavano per via Veneto pronti a farsi immortalare dai "paparazzi". Erano gli anni della "Dolce vita", dei gossip consumati ai tavolini dei bar, delle sedute collettive di sceneggiatura e dei litigi epocali nelle camere d'albergo. Anni che strapparono a Ennio Flaiano il caustico aforisma: "Coraggio. Il meglio è passato". Anni da tabloid che in questo libro i curatori Dario E. Viganò e Steve Della Casa cercano di "fotografare", orchestrando una panoramica a più voci. Da Elena Mosconi a Simone Venturini, da Guglielmo Pescatore a Orio Caldiron, da Raffaele De Berti a Alberto Crespi, da Marco Spagnoli a Luca Pallanch si fa luce sul sistema produttivo di Cinecittà, sulle sfarzose produzioni dei kolossal, sui nuovi registi arrivati da un "altro mondo", sul fenomeno del divismo che affollava le pagine dei rotocalchi e sul sogno a stelle e strisce che conquistò tutti - da Dino De Laurentiis a Anna Magnani - fino a spingere alcuni a comprare un biglietto di sola andata per il futuro. Un libro fotografico realizzato grazie allo smisurato archivio del Centro Sperimentale di Cinematografia e di Cinecittà Luce, ma soprattutto l'irriverente e disincantata rilettura di un mito, arricchita dagli aneddoti e dai ricordi pieni di nostalgia dei protagonisti dell'epoca: dal direttore della fotografia Giuseppe Rotunno al cartellonista Silvano "Nano" Campeggi, fino agli attori Elsa Martinelli, Lando Buzzanca e Franco Interlenghi e al regista Giovanni Fago. Un mondo in bianco e nero che non c'è più, ma che ancora oggi è capace di accendere la miccia della fantasia.
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